Duro “botta e risposta” attraverso facebook
Con un pizzico di fantasia, lo si potrebbe definire unsimpatico remake, in salsa manduriana, del successo di Scola “C’eravamo tanto amati”. E’ in rete, ormai rigorosamente sul social (Facebook sembra essere diventato l’unico strumento di dialogo-scontro fra politici), e vede protagonisti da una parte Roberto Massafra, sindaco di Manduria, e dall’altra Antonio Curri, fra i fondatori del movimento “Lista Girardi” (il figlio Gregorio è stato assessore ai Lavori Pubblici nella prima parte dell’attuale consiliatura).
Ad accendere la scintilla un precedente “botta e risposta” fra il sindaco Massafra e un altro ex assessore della sua giunta, Angela Moccia, anch’ella in quota alla “Lista Girardi”, sulla sede dell’Ufficio del Giudice di Pace.
«Come si sul dire, “barcollo ma non mollo”!» scrive Curri riferendosi ad un precedente post del sindaco in cui si dichiara stanco di quest’esperienza politica. Poi Curri affonda il colpo. «Pur di non darla vinta al gruppo politico che non hai potuto “sottomettere”, “resisti, resisti, resisti”. Adesso ci sono i “palchi” che distraggono. Quanto si ritorna al “lavoro politico” sono curioso di vedere come cercherai di continuare a “illudere” quelli che hai illuso fino ad adesso. Io penso che un esame di coscienza vada fatto quando si rimane in Consiglio con 9 consiglieri.
In coclusione ti voglio dire un’ultima cosa. Militanti del Pd ci invogliano a firmare per lo scioglimento del Consiglio. Noi siamo convinti che tu ne usciresti “martire” e questa è l’ultima cosa che vogliamo.
Io penso che dopo il “dispetto” fatto a tuo cognato, chiuderai con la politica! Anche perché ti “stufi” presto (lo hai affermato tu)».
La replica del sindaco non si è fatta attendere.
«Non riesco proprio a capire come facciano a perseverare da così tanto tempo senza riuscire a concludere una consiliatura, chiunque sia il sindaco», scrive Massafra riferendosi a precedenti consiliature in cui il gruppo Girardi ha contribuito, con le proprie firme, allo scioglimento del consesso. «Caro Antonio, delle tue elucubrazione non me ne importa un fico secco. Non mi importa nulla di questo continuo insinuare, del mettere in mezzo persone che non c’entrano (ad esempio, mio cognato). Non ho nessuna intenzione di venir meno all’impegno preso con la città, ma sono altrettanto determinato a chiuderla qui, fosse domani o nel 2018. Perché sarà che, come dice Girardi, io non ho più consenso, ma è ancor più sicuro che tutti hanno capito chi fa cadere le Amministrazioni a Manduria».