«Possibile che la Regione, d’intesa con l’Amministrazione di Manduria, voglia rifilare alla nostra città un’altra schifezza, dopo quella del depuratore?»
«Sulla discarica di contrada “Chianca” due cose sono chiare e inconfutabili: è stato certificato, per ben due volte, che la volumetria è esaurita, mentre il Consiglio Comunale ha già avuto modo di esprimersi, all’unanimità, contro il sopralzo e, comunque, contro la sua riapertura. Vorremmo ora capire se la posizione del sindaco e della sua maggioranza sia nel frattempo cambiata».
Leo Girardi, leader della lista che porta il suo nome, esprime dubbi e perplessità su una vicenda che doveva essere al centro della seduta monotematica di ieri del Consiglio comunale.
«Ci sono tanti aspetti che ci inducono a tenere alta l’attenzione su questa vicenda e che ci hanno indotto a richiamare nuovamente l’attenzione del consesso elettivo» è la premessa di Girardi. «Recentemente, rappresentanti dell’Amministrazioni (fra cui il sindaco Massafra), sono stati in Regione per parlare della discarica. Al loro ritorno, hanno riferito di aver appreso che, in seguito all’assestamento dei rifiuti stoccati, si sarebbe creata nuova volumetria utilizzabile. Questa versione non ci convince affatto. L’esaurimento della volumetria è stato infatti certificato sia dalla società “Manduriambiente”, prima della chiusura dell’impianto, sia da un ingegnere incaricato dall’Oga, quando questo organismo operava ancora (la relativa delibera risale al marzo del 2015). Ora improvvisamente si riparla di nuova volumetria. Crediamo che il Consiglio Comunale e la città compatta debbano schierarsi contro il rischio di una nuova riapertura dell’impianto, per tantissimi, validi, motivi».
Il primo di questi motivi è legato all’inquinamento del sottosuolo e, quindi, alla salute della gente.
«Non dobbiamo dimenticare che in questa discarica sono state stoccate tonnellate di rifiuti “tal quali”» ricorda Girardi. «Non sappiamo, con esattezza, cosa ci sia in quella discarica, ma in compenso è emerso (pubblicato proprio dalla Gazzetta tempo fa), che in Puglia per solo tre discariche non sono disponibili le risorse post-mortem per la loro bonifica. Una di queste è proprio quella di contrada “Chianca”. Sono infatti trascorsi circa tre anni dalla sua chiusura e nessun intervento di bonifica, benchè sia stato dichiarato l’esaurimento della volumetria, è stato eseguito. Possibile, allora, che la Regione, d’intesa con l’Amministrazione di Manduria, voglia rifilare alla nostra città un’altra schifezza, dopo quella del depuratore?».