L’intervista a Giancarlo Monaco
«Riaprire il Munich Club? Un’idea c’è, ma se riusciamo a riaprirla, non sarebbe sicuramente un clone di quella discoteca di 30 anni fa».
Giancarlo Monaco, fondatore insieme al padre Camillo del Munich Club, discoteca che ha rappresentato, per 15 anni (dal 1980 al 1995), il cuore del fermento giovanile del Salento, compie un salto a ritroso nel tempo per ricordare il richiamo turistico della sua “creatura”. Il fascino del mito della cultura del divertimento di quei lustri è ancora attivo: la notte del “Munich Day”, organizzata in agosto nella piazza centrale di San Pietro in Bevagna, ha richiamato oltre cinquemila persone, che hanno voluto idealmente riabbracciare e tributare un nuovo applauso a tutti i dj di quel periodo, da Mimmo Perrucci (l’apripista), a Giancarlo Coppola, da Domy Tamburrino a Davide Ludovico, nonché ai tecnici delle luci Mimmo Antonacci e Gregorio Zito.
«Il Munich è stato, in quegli anni, un grande traino per lo sviluppo turistico di San Pietro in Bevagna» rimarca Giancarlo Monaco. «Sul palco della mia discoteca sono saliti artisti di grande levatura, dalla Vanoni alla Bertè, che, negli anni ‘80, neppure sapevano dell’esistenza di una località denominata San Pietro in Bevagna. Dei concerti e delle serate del “Munich” parlavano, oltre ai media locali, anche settimanali a tiratura nazionale come “Sorrisi e Canzoni”. Attraverso il “Munich Day” ho potuto nuovamente “sentire” l’affetto di migliaia di ragazzi di allora».
Dal palco l’annuncio che ha ridato la speranza ai tanti nostalgici del Munich.
«C’è l’idea di riaprirlo, ma concepito in maniera totalmente differente rispetto al passato» conferma Monaco. «Oggi non avrebbe senso ridare vita alla discoteca di 25-30 anni: perderemmo a priori la competizione a distanza con le strutture di Gallipoli. Mi immagino, invece, un locale polivalente, che possa offrire ai fruitori un ventaglio di proposte musicali molto più ampio. Mi piacerebbe, però, avvertire anche la fiducia e il consenso da parte delle istituzioni e delle associazioni verso questo mio progetto, che sicuramente ridarebbe linfa al turismo del posto».
Infine una indicazione sull’idea di turismo da sviluppare.
«Se la gente sceglie San Pietro in Bevagna per trascorrere le proprie vacanze, credo lo faccia perché attratta dalle spiagge libere. Secondo me, commercianti, operatori del settore e enti pubblici dovrebbero coalizzarsi per promuovere attraverso le fiere specializzate e i tour operator tutte le bellezze della città, magari lavorando anche per la destagionalizzazione».