Contento per il record, ma avrebbe voluto raggiungere le 60 ore
Paolo De Vizzi ha stabilito il nuovo record di permanenza in mare con erogatore: 51 ore e 56 minuti, di 33 minuti superiore a quello stabilito lo scorso anno, a Sharm El Sheik, da un egiziano normodotato. Il sub diversamente abile manduriano è uscito dalle acque antistanti il porticciolo di Santa Caterina alle 23,40 di sabato. Per salutare la sua impresa, oltre agli applausi di tutti gli amici, anche i fuochi d’artificio.
«Che ora è? Quanto tempo sono stato in acqua?» sono state queste le prime domande che Paolo ha rivolto ai vari componenti dello staff medico di supporto. «Sarei potuto rimanere giù almeno altri quattro minuti, per toccare la soglia delle 52 ore..».
In effetti, non è stato facile convincere Paolo ad uscire da quello che è diventato il suo ambiente naturale: l’acqua.
«Il suo obiettivo era quello di raggiungere il tetto delle 60 ore: intendeva riemergere al mattino della domenica» conferma Claudio Doria, uno dei più stretti collaboratori di Paolo. «Ma i medici avevano iniziato a rilevale qualche segnale (come la dissociazione), che non lasciava presagire nulla di buono. Aveva le placche alla gola e un dolore alla bocca. Abbiamo dovuto convincere Paolo, non senza qualche piccolo litigio subacqueo, a uscire dall’acqua non appena fosse stato stabilito il nuovo record mondiale».
51 ore e 56 minuti: questo il responso ufficiale dell’arbitro federale.
«Appena fuori dall’acqua, Paolo è stato sottoposto ad una approfondita serie di test medici, durata circa tre ore» racconta ancora Claudio Doria. «Fortunatamente, tutti i responsi sono stati positivi. Poi è stato lasciato libero di stappare una bottiglia di spumante insieme a tutti i componenti dello staff e insieme ai suoi genitori. Intorno alle 3 della notte fra sabato e domenica è stato poi accompagnato, con un’ambulanza, in un albergo di Santa Caterina. Nello stesso albergo era disponibile, per ogni eventuale evenienza, un infermiere».
Poche le parole che Paolo ha pronunciato prima di abbandonarsi nella braccia di .. Morfeo.
«Ha ringraziato tutti coloro che lo hanno accompagnato in questa avventura» aggiunge ancora Claudio Doria. «Il loro supporto, sia prima del record (durante la preparazione), sia durante il tentativo di record (in acqua e all’esterno) è stato fondamentale. Ha chiaramente espresso la propria soddisfazione per aver stabilito un record che non è valido solo per i diversamente abili, ma è assoluto. Paolo è nella storia».