«E’ una battaglia per la democrazia partecipata»
Anche l’associazione “Beni Comuni” aderisce all’iniziativa del comitato “Chidro libero” per l’abbattimento del rudere che si trova nei pressi della sorgente del Chidro.
«E’ una battaglia per la democrazia partecipata» è riportato nella comunicato di AssoBeCom, che reca la firma di Pasquale Greco. «Quando quell’opera venne concepita e realizzata si usarono tutti gli strumenti di persuasione per farla accettare dai cittadini. Stante l’abituale aggressione alle coste con costruzioni abusive, poi condonate, fu facile accettare, soprattutto da parte del mondo agricolo, anche quello scempio sul fiume Chidro. Anzi passò l’idea che l’utilizzo delle acque avrebbe dato una svolta all’agricoltura locale permettendone l’irrigazione dei campi e quindi un florido sviluppo futuro. In realtà l’acqua non arrivò mai nei campi e la rete irrigua rimase a secco.
L’ecomostro sul fiume Chidro è l’occasione per questa comunità di dimostrare che finalmente si può rialzare la testa e guardarsi intorno. E’ l’opportunità di puntare ad uno sviluppo con il rispetto dell’ambiente e che tenga conto della partecipazione e del coinvolgimento dei cittadini. E’ necessario elaborare nuovi strumenti per permettere questo perché siamo convinti di mutate consapevolezza e sensibilità. Non sprechiamo l’ennesima lotta solo per marcare labili confini ideologici, ma sfruttiamo l’occasione per ridiscutere del futuro di questo territorio alla luce del sole e con il maggior coinvolgimento possibile per raccogliere così i frutti delle nostre azioni. Chiedere l’abbattimento dell’ecomostro, il ripristino dei luoghi e della sicurezza è il minimo per scongiurare ulteriori sprechi di denaro pubblico».