mercoledì 27 novembre 2024


15/09/2016 12:42:30 - Manduria - Attualità

«Il progetto di depuratore senza scarico a mare presenta una serie di vantaggi considerevoli: siamo in attesa della conclusione dell’iter confidando nella professionalità e nella grandissima preparazione dell’ing. Barbara Valenzano e dei vertici dell’Acquedotto pugliese, oggi finalmente interlocutori preziosi»

 
Da Bari, attraverso un intervento in un convegno inserito nella programmazione degli eventi collaterali della Fiera del Levante, il consigliere regionale Luigi Morgante ribadisce l’importanza della svolta nella progettazione del depuratore consortile di Manduria e Sava.
«L’originario progetto, che prevedeva lo scarico a mare, mi sembrava controproducente e disastroso per il territorio, per la collocazione (una fascia di chilometri incontaminati che meriterebbe di essere valorizzata piuttosto che penalizzata), per la contraddizione con la volontà di rilanciare l’economia puntando su un turismo ecosostenibile, per l’impatto negativo sull’ambiente, nonchè per la chiusura totale verso altre opzioni praticabili e virtuose» ha ricordato il rappresentante di Area Popolare intervento al convegno sul tema “La depurazione delle acque”. «A prescindere da schieramenti e appartenenze, mi sono ripromesso sin dal primo giorno di accendere i riflettori sulla necessità di mettere in discussione quel progetto e di valutare invece le opzioni che pure erano state proposte, spiegate e illustrate da autorevoli studiosi e addetti ai lavori (con il riutilizzo delle acque reflue) più convincenti e vantaggiose per la collettività» ha continuato Morgante. «Ho trovato ascolto e attenzione nei miei colleghi in Consiglio, con i quali abbiamo trasversalmente firmato un ordine del giorno che ha rappresentato un passaggio fondamentale verso una svolta lungamente auspicabile e auspicata. Così come nel presidente Michele Emiliano, che ha avuto e mostrato coraggio e fermezza nel fermare l’iter in corso, senza alcun tentennamento, per opportune e necessarie valutazioni, dato l’impatto di quella scelta. Un presidente che come me crede fermamente nel dialogo e nel confronto continuo, senza pregiudizi e barriere di sorta».
Morgante ha espresso la propria fiducia nell’approvazione delle modifiche al progetto.
«La decisione successiva di puntare sull’utilizzo del refluo rappresenta così un successo non personale, ma di una Puglia tutta che si proietta al futuro anche in un ambito così delicato. Un futuro che ci spinge a interrogarci sul rapporto tra costi e benefici di importanti opere infrastrutturali, sulla necessità di una politica non improvvisata e sempre più all’altezza di esigenze, responsabilità e aspettative, di un rapporto di collaborazione sempre più stretto e proficuo con i tecnici.
Sono orgoglioso perché un caso tutto sommato marginale, che ai tempi del governo Vendola aveva richiamato solo l’attenzione di qualche meritoria testata locale, sia diventato paradigmatico di un nuovo corso. Confido nella professionalità dell’Acquedotto Pugliese, per come ha saputo e voluto essere partecipe di questo nuovo corso, senza arroccarsi in posizioni di chiusura e difesa di quanto fatto in precedenza, accogliendo rilievi, anche critiche ma sempre e solo costruttive.
Il nuovo progetto è finalmente in linea con l’ambiente, il tessuto e l’anima del territorio, anche se sarà importante corredarlo delle condotte idriche e fognanti oggi insufficienti e lacunose, un ulteriore, imprescindibile passaggio per arrivare alla piena funzionalità e operatività».










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