Coinvolte anche donne di Manduria e Avetrana
L’Asl di Taranto ha aderito al Programma dell’Istituto Superiore di Sanità «Studio di Monitoraggio di policlorodibenzodiossine (PCDD), policlorodibenzofurani (PCDF) e policlorobifenili (PCB) nel latte materno di donne residenti a Taranto e provincia». Il progetto, che rientra nelle misure sanitarie previste dalla prescrizione 93 dell’Aia dell’Ilva di Taranto, è sotto la responsabilità scientifica dell’Istituto Superiore di Sanità. Sarà compito dell’ISS effettuare tutte le analisi tossicologiche.
I risultati della ricerca, è stato spiegato nel corso di un incontro tecnico - operativo che si è svolto nell’auditorium del Padiglione Vinci a Taranto, saranno presentati alle donne e agli stakeholders al termine dello studio da Istituto superiore della sanità e Asl di Taranto.
La stessa Azienda sanitaria locale sarà impegnata nell’arruolamento, secondo i criteri di inclusione previsti dallo studio, di 60 -80 donne residenti a Taranto e Statte e di 60 - 80 donne residenti nell’area di controllo (ovvero i comuni a distanza superiore ai 30 km da Taranto, quali Laterza, Ginosa, Castellaneta, Martina Franca, Manduria ed Avetrana. Il coordinamento operativo sul territorio è affidato al Dipartimento di Prevenzione.
«Il dato nazionale relativo all’allattamento al seno esclusivo - spiega l’Asl - vede la regione Puglia agli ultimi posti a livello nazionale, un dato che diventa ancor più problematico per la provincia di Taranto. In considerazione di ciò l’Asl di Taranto attraverso la Struttura Complessa di Neonatologia dell’Ospedale di Taranto ha già, da tempo posto in essere, azioni per migliorare le performances nella promozione del latte materno avendo adottato il modello del «Rooming in" associato al «Nido aperto», che è il miglior modo per favorire la costituzione di una triade madre-padre-neonato».