L’iniziativa promossa dall’associazione “Azzurro Ionio”
Hanno rispiegato nuovamente le ali dopo essere stati curati, nutriti e coccolati nel centro di recupero della fauna selvatica di Calimera. Hanno ritrovato la libertà nei pressi del loro ambiente naturale: il fenicottero nei pressi dalla salina dei Monaci, in cui vi è un gruppo dei questi splendidi uccelli, ormai stanziale; alcuni esemplari di “falco grillaio” e alcuni assioli, piccoli rapaci notturni molto rari, sono stati liberati, invece, nella zona del parco archeologico.
La suggestiva iniziativa, che ha richiamato adulti e piccini, è stata organizzata dall’associazione di ospitalità culturale “Azzurro Ionio”. Con Francesco Di Lauro, presidente dell’associazione, anche gli operatori del centro di recupero della fauna selvatica di Calimera e coloro che avevano trovato, mesi fa, gli esemplari in difficoltà.
«Per filosofia dell’associazione, gli esemplari recuperati sono sempre liberati da coloro che li avevano trovati e segnalati» fa presente Di Lauro. «Gli esemplari di “falco grillaio”, specie migratrice che si riproduce esclusivamente nei centri storici del Salento e della Basilicata, per poi svernare in Africa, sono usciti o caduti dai rispettivi nidi ancora immaturi. Furono presi in cura dal centro di Calimera e, non appena sono stati ritenuti in grado di poter essere autonomi in cattività, sono stati liberati. Altre liberazioni sono state programmate per la prossima primavera».
Differente, invece, la storia dello splendido esemplare di fenicottero, che vediamo nella foto prima di essere lasciato libero di raggiungere gli altri suoi simili che popolano la salina dei Monaci.
«Il fenicottero fu trovato e soccorso ad Otranto: i veterinari appurarono che era affetto da gastroenterite» apprendiamo dal presidente dell’associazione “Azzurro Ionio”. «Ci è sembrato giusto liberarlo nell’area della salina dei Monaci in quanto ha subito l’opportunità di inserirsi nel folto gruppo di fenicotteri presenti».
Di Lauro, infine, auspica l’attivazione, a Manduria, di un centro di recupero simile a quello di Calimera.
«Da ormai anni Manduria ha la possibilità di ottenere fondi e le autorizzazioni per curare sul posto i selvatici feriti, ma la direzione delle Riserve Naturali e il sindaco inspiegabilmente, non ritirano la delibera della Provincia..».