Il sogno di Leo Melle, campione nazionale di handbike, si arricchisce di .. colori
Dal rosa, al “bianco, rosso e verde” sino ai sette colori dell’iride.
Il sogno di Leo Melle, campione nazionale di handbike, si arricchisce di .. colori. Dopo aver indossato la maglia rosa sino all’ultima delle tre tappe del Giro d’Italia e dopo aver conquistato la maglia tricolore di campione d’Italia, Melle sogna, per il 2017, la maglia con .. l’arcobaleno.
«Per il prossimo anno, vorrei cimentarmi nella Coppa del Mondo» annuncia Leo Melle. «Quest’anno, nella mia categoria di disabilità (MT1) ho vinto tutto: la prova del campionato italiano e le tre tappe del Giro d’Italia. Dopo quelle di Crema e dell’autodromo di Imola, ho completato il tris, qualche giorno fa, a Baia Domizia. Seppur sotto la pioggia, ho vinto la mia prova, consolidando il mio primato nella classifica generale».
Melle ha completato i sei giri del circuito in un’ora, 5 minuti e 16 secondi. A fine manifestazione, il portacolori della società siciliana “Peppe Molè” ha posato, sul palco della manifestazione, con i concorrenti in “maglia rosa” di tutte le altre categorie (come si vede in una delle due foto).
Ora, però, sull’orizzonte agonistico di Leo Melle compare .. l’arcobaleno.
«Con il mio tecnico di Manduria, Maurizio Gravile, stiamo elaborando i programmi per il nuovo anno» riferisce l’atleta manduriano. «Vorrei partecipare alle varie prove di Coppa del Mondo di handbike, la prima della quale è in programma a Maniago, in provincia di Pordenone. Seguiranno altre prove in vari Paesi europei e, una, in una nazione del sud dell’America. Richiederà sicuramente un ingente investimento economico: spero di riuscire a far fronte alle spese, magari anche con l’aiuto di qualche amico e di qualche sponsor. Intanto ho già iniziato la preparazione: vorrei arrivare al top della forma già alla prima prova».
Con la bici a tre ruote in fibra di carbonio donata dall’Amministrazione nella scorsa primavera (prima correva su una bici realizzata assemblando scarti di altre biciclette a due ruote..), la competitività di Melle è sicuramente aumentata.
«Anche se non ho potuto partecipare alle recenti Paralimpiadi di Rio (la mia categoria è stata unificata a quella della Mt2, atleti con una disabilità minore: non avendo chances di vincere, il tecnico azzurro ha deciso di non convocare nessun atleta della MT1), mi sono entusiasmato nell’assistere alle imprese del pugliese Mazzone, di Zanardi, di Podestà, di Porcellato, campioni che incontro spesso nelle prove di handbike. Grazie anche allo sport paralimpico, i valori dell’inclusione e della pari dignità stanno rapidamente sgretolando tutti i pregiudizi e le barriere psicologiche».