Sottoscritto il protocollo d’intesa. Ora bisogna trovare la nuova sede per gli Uffici del Giudice di Pace
Entro la fine dell’anno inizieranno i lavori per l’adeguamento dell’immobile che ha ospitato per anni gli uffici giudiziari del Tribunale e del Giudice di Pace a nuove sedi del Commissariato di Polizia e del Distaccamento della Polizia Stradale. Con la sottoscrizione del protocollo di intesa in Prefettura (erano presenti il Prefetto di Taranto, Umberto Guidato, la direttrice regionale dell’Agenzia del Demanio, Marta Settimi, il sindaco di Manduria, Roberto Massafra), è stata formalmente ratificata una decisione già assunta e definita da un paio di anni.
«Un’operazione di razionalizzazione» è riportato in una nota dell’Agenzia del Demanio, «che genera un risparmio per le casse dello Stato di 50.000 euro ogni anno, grazie alla chiusura di due locazioni passive».
Operazione non più procrastinabile, anche perché il proprietario dell’immobile che ospita oggi il Commissariato di Polizia ha ottenuto da tempo il decreto di sfratto. Per evitare di perdere un servizio fondamentale per la sicurezza della città (la presenza della Polizia a Manduria), l’Amministrazione ha deciso, quindi, di mettere a disposizione una struttura ormai inutilizzata al 90%.
Ora, però, vi è da risolvere un altro problema: la individuazione della struttura che ospiterà gli uffici del Giudice di Pace, tuttora allocati al piano terra dell’ex Tribunale.
Due le ipotesi presenti, allo stato attuale, sul tavolo: uno dei padiglioni della scuola primaria dell’istituto comprensivo “Dono Bosco” o, in alternativa, una parte dell’immobile che ospita l’Ufficio del Lavoro.
«Non esiste una scelta preconcetta» chiarisce il sindaco Massafra. «Avevamo individuato, come sede del Giudice di Pace, il primo padiglione della scuola “Don Bosco”. Una piccola, ma rumorosa, parte di mamme si è opposta (le altre sono più interessate alle questioni didattiche). Anche se credo si tratti di una manovra pretestuosa, forse influenzata da alcuni movimenti politici, stiamo ora vagliando un’alternativa: quella dell’immobile dell’Ufficio del Lavoro. Stiamo verificando la possibilità che in quest’ultimo immobile possano coesistere sia l’Ufficio del Lavoro che il Giudice di Pace e, per questo, ringrazio la disponibilità e la collaborazione sia della direttrice dell’Ufficio del Lavoro, che dei cancellieri del Giudice di Pace. La valutazione è legata alla possibilità di realizzare una doppia uscita e alla verifica strutturale sulla sicurezza, che sarà eseguita dai vigili del fuoco. Se avremo l’ok, sceglieremo l’Ufficio del Lavoro. Ma se questa soluzione non sarà praticabile, non esiterò ad adottare altre decisioni, anche se impopolari».