«Il rudere sul fiume Chidro è espressione di un progetto atavico, nonché rappresentazione plastica di un modello di Italia che non ci appartiene»
L’associazione “Casa dell’Evoluzione” di Avetrana aderisce al comitato “Chidro Libero”, costituitosi per sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni sul tema dell’abbattimento del centro di captazione delle acque sul fiume Chidro.
«Il rudere sul fiume Chidro è espressione di un progetto atavico, nonché rappresentazione plastica di un modello di Italia che non ci appartiene» scrive, in una nota, Salvatore Luigi Baldari, presidente dell’associazione “Casa dell’Evoluzione”. «Per questo, a nostro avviso, contrastare lo scempio cementificato sul fiume Chidro, simboleggia una presa di coscienza netta, in cui, come avvenuto per lo scarico in mare del depuratore, sono i cittadini a pretendere un riscatto per le inadeguatezze subite nei decenni trascorsi.
Un fronte comune, che evidenzia la speranza di una intera popolazione, di far, della nostra costa, un volano per lo sviluppo economico, attraverso la razionalizzazione dell’ecosistema e, soprattutto, una oculata progettazione di lungo termine. Le potenzialità del settore sarebbero enormi e potranno essere sfruttate, mettendo in campo azioni volte a promuovere la crescita delle filiere produttive collegate all’economia del mare, progetti di marketing territoriale, organizzazione di eventi fieristici di settore. Ci permettiamo di suggerire la creazione di uno Sportello Unico per il Mare, la realizzazione di un Piano di Utilizzazione degli Arenili e di Riqualificazione delle Coste. Sostenere il turismo balneare, la portualità commerciale e turistica nel centro di Torre Colimena, la pesca e le produzioni tipiche, significa sostenere una vocazione di eccellenza del territorio».