Quella appena conclusa è stata “una vendemmia a 5 stelle per il Primitivo di Manduria”
Ottima qualità e quantità in aumento del 10-12% rispetto al 2015 per la vendemmia.
Quella appena conclusa è stata “una vendemmia a 5 stelle per il Primitivo di Manduria”. A brindare per l’ottima produzione, oltre ai tantissimi operatori del settore, anche il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, che rende note le cifre ormai ufficiali della vendemmia 2016: una produzione di 20 milioni di litri di vino, con un aumento di oltre 2 milioni di litri (e quindi +10-12%) rispetto al 2015. Da questa quantità, caratterizzata anche da un’eccellente qualità, si potranno produrre 25 milioni di bottiglie di Primitivo, anche in questo caso con un miglioramento del 10- 12% rispetto all’anno 2015.
Un vino, richiestissimo in tutte le parti del mondo, che, crediamo, sarà anche per il 2017 il prodotto enologico di punta della Puglia e, di diritto, nel ristretto novero di quelli più pregiati e quindi apprezzati dell’intera Italia.
«L’annata 2016 ha registrato una sorprendente eccellenza delle uve raccolte» sono le parole di Roberto Erario, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. «La pioggia che ha sfiorato i vigneti non ha provocato danni, in quanto l’80% di uva era già stata raccolta. Quindi qualità e quantità sono i valori di questa vendemmia. Un risultato straordinario che vorrei condividere con le 27 aziende aderenti al Consorzio di Tutela del Primitivo, ringraziandole del grande lavoro fatto in questi anni e con i 800 viticoltori il cui ruolo è fondamentale».
Ma dove arriveranno i 25 milioni di bottiglie del Primitivo di Manduria? La maggior parte in Italia, rende noto il Consorzio di Tutela del Primitivo. Le altre accompagneranno i pasti di tantissime famiglie di molti Paesi esteri. In particolare, di Stati Uniti, Canada e di vari Paesi dell’Europa. Una buona fetta di bottiglie di Primitivo raggiungerà anche il vastissimo mercato della Cina.
«Il Primitivo di Manduria ultimamente sta conquistando, bottiglia dopo bottiglia, anche i mercati orientali, dove fino a pochi anni fa non c’era una grande cultura enologica» rimarca, con una certa soddisfazione, il presidente Roberto Erario. «Oggi, invece, parliamo di consumatori attenti, che ricercano prodotti di altissima qualità».
Il Consorzio di Tutela, oltre al ruolo di supportare le aziende per penetrare nei mercati esteri, ha, nel contempo, anche quello di tutelare il prodotto all’estero, contro eventuali abusi, atti di concorrenza sleale e contraffazioni, il tutto per salvaguardare la grande denominazione pugliese. Nella fase di controllo, è stato fondamentale il recente riconoscimento al Consorzio di Tutela dell’Erga Omnes.