«Ribadiamo la nostra contrarietà a qualunque ripristino e riutilizzo della struttura in cemento armato esistente nei pressi della sorgente del Chidro, che rimarrebbe comunque un vulnus per l’armonia e la sacralità del sito»
I Verdi commentano le idee per la rigenerazione territoriale della città e della marina illustrate, nei giorni scorsi, dall’Amministrazione Comunale.
«L’Amministrazione ha presentato con grande enfasi alla città due progetti: uno (il nuovo palazzo di città e la riqualificazione del quartiere S. Gemma, avviato dalla precedente Amministrazione), in corso di realizzazione; l’altro, una mera ipotesi progettuale relativa ad una auspicata riqualificazione dell’area circostante le sorgenti del fiume Chidro» ricordano i Verdi. «Tralasciando di commentare l’esaltazione dei rispettivi meriti compiuta dagli amministratori presenti (ieri avversari e fieri oppositori, oggi alleati, domani chissà...), ci corre l’obbligo di soffermarci sul progetto relativo all’area del Chidro».
Su questa idea i Verdi esprimono delle perplessità.
«L’operazione in atto non ci piace, né nel metodo ne’ nei contenuti. Riteniamo che un modo giusto e democratico di programmare opere che incidono sui beni comuni, e così pesantemente, non possa prescindere dall’ascolto preliminare dei cittadini; in particolar modo quando il bene ha una valenza affettiva e culturale non quantificabile, quale è quella che il Chidro ha presso tutti i manduriani.
Quanto ai contenuti, ribadiamo la nostra contrarietà a qualunque riutilizzo della struttura in cemento armato esistente. Come già richiesto nel 2012, siamo per il ripristino della assoluta naturalità dei luoghi. Se proprio gli amministratori locali e provinciali sono in vena di ristrutturar ruderi, ci permettiamo di suggerire, come edificio che possa ospitare il fantomatico “Museo del Mare”, l’incompiuto liceo scientifico sulla via per S. Pietro, che per dimensioni e localizzazione ci sembra adatto allo scopo.
A margine di questa vicenda, ci preme infine sottolineare che con troppa facilità si dà per scontato da parte dell’attuale Amministrazione che la famigerata Regionale 8 si farà e che essa sia una manna per la nostra comunità. Le modifiche progettuali apportate devono essere messe a disposizione dei cittadini per le opportune valutazioni, non essendo accettabile il dubbio che il beneplacito alla realizzazione di un’opera così altamente impattante possa essere il frutto di uno scambio di favori tra amministrazioni “amiche”».