mercoledì 27 novembre 2024


31/10/2016 20:20:09 - Manduria - Attualità

«Sia fatta definitiva chiarezza sullo stato dei lavori per la progettazione dei nuovi moduli di affinamento e la scelta del recapito finale, rimuovendo, se necessario, eventuali ostacoli che ormai da troppo tempo stanno ritardando i lavori»

«A proposito della ripresa dei lavori del nuovo depuratore consortile, richiesta in una recente lettera della DL AQP all’ impresa Putignano, così si è espresso il sindaco di Sava “qualche scienziato si alza e propone una soluzione alternativa, ma sono solo fantasie di piazza”. Inspiegabile tanta sciocca animosità da parte di un politico, preda di informazioni di parte perché notoriamente privo di conoscenze specifiche per poter giudicare. Il nocciolo della questione, che l’avvocato Iaia potrebbe meglio comprendere, è che il presidente Emiliano e l’intero Consiglio Regionale hanno già fatto la ragionevole scelta di preservare le coste ed il turismo costiero da ogni forma di alterazione e minaccia, con particolare riguardo agli scarichi in mare dei depuratori. Con tale fondamentale premessa politica, è stato affidato unicamente ad AQP, e non ad altri occasionali scienziati, il compito di proporre una soluzione alternativa allo scarico in condotta sottomarina.
Da qui è scaturita la proposta alternativa, comprendente in via di progettazione la depurazione in Tab. 4 modificata per il contenuto in cloro, sistemi irrigui, vasche d’accumulo, vasche e dispositivi verticali sperdenti. Questa proposta è stata presentata al Ministero dell’Ambiente che ha espresso il seguente parere “Appare condivisibile realizzare bacini di accumulo delle risorse idriche ad uso plurimo (irrigazione e non); mentre le norme vigenti non consentono l’utilizzo di reflui comunque depurati per il ravvenamento (diretto?) delle falde “.
Tutto ciò in attesa di nuove disposizioni sulla qualità dei reflui utilizzabili per i ripascimenti. Non mi pare che il nuovo progetto AQP contempli ripascimenti diretti della falda e che il parere ministeriale infici in alcun modo la soluzione presentata per uso irriguo ed utilizzo di vasche di accumulo e dispersione invernale già in uso nelle aree interne pugliesi . Perciò non c’è alcuna novità che possa giustificare la ripresa dei lavori né questi atteggiamenti presuntuosi ed arroganti. Ci sono invece da notare alcune allarmanti iniziative come le notifiche di esproprio (per distrazione?) ai proprietari dei terreni dove dovrebbe passare la condotta ed ancor più il ricorso contro la Capitaneria di Porto di Taranto ed il Comune di Manduria sull’utilizzo di aree demaniali per il passaggio della condotta. A questo si aggiunge la preoccupante lentezza nell’allestimento del progetto alternativo che spiana la strada a tutti coloro che ritengono che la variazione progettuale imposta dalla nuova amministrazione regionale è un’inutile perdita di tempo a danno della comunità savese. A voler pensare male sembrerebbe una strategia perversa di tutti coloro che vogliono dimostrare l’ineludibilità dei versamenti in mare per mancanza di alternative e nonostante il contrasto col chiaro pronunciamento politico a protezione delle coste.
Dopo un lungo periodo di relativa tranquillità, i comitati noscarico, insieme ai consiglieri regionali ed ai sindaci, sono ora giustamente preoccupati del fatto che siano state chiamate a gestire il problema le stesse persone che durante l’amministrazione Vendola hanno fortemente voluto e progettato lo scarico in mare. Per questo ragionevole motivo chiedono, al Consiglio Regionale ed al Presidente Emiliano in persona, che non solo siano bloccati i lavori, come tempestivamente comunicato dal Presidente, ma che sia fatta definitiva chiarezza sullo stato dei lavori per la progettazione dei nuovi moduli di affinamento e la scelta del recapito finale, rimuovendo, se necessario, eventuali ostacoli che ormai da troppo tempo stanno ritardando i lavori . L’atto politico principale rimane la variazione del piano di tutela delle acque con cui si elimina il recapito finale in mare dei reflui del depuratore consortile. Appare questa la migliore via percorribile per avviare più rapidamente l’inizio dei lavori mettendo fine ad una annosa questione che vede troppi protagonismi negativi».
 
Mario Del Prete










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