Il consigliere regionale manduriano di “Area Popolare”, Luigi Morgante, prende nuovamente posizione dopo il “botta e risposta” fra la collega Francesca Franzoso e il governatore Michele Emiliano
«Basta fughe in avanti. rispettiamo l’impegno e le parole di Emiliano».
Il consigliere regionale manduriano di “Area Popolare”, Luigi Morgante, prende nuovamente posizione dopo il “botta e risposta” fra la collega Francesca Franzoso e il governatore Michele Emiliano.
«Sono costretto ancora una volta a intervenire, dopo l’ennesima fuga in avanti a proposito del depuratore consortile Sava, Manduria e la marina di Manduria, un’opera che sta mettendo a dura prova i nervi e la pazienza delle comunità interessate, e al tempo stesso la credibilità della politica e di politici che si stanno impegnando in una sorta di tiro alla fune, in un’azione sfiancante di strappi e forzature senza senso» è l’opinione di Luigi Morgante. «Per fare chiarezza e per rispetto verso un’opinione pubblica sempre più confusa e sconcertata, l’altro ieri pomeriggio è dovuto intervenire direttamente il presidente Michele Emiliano, che ha fatto il punto sulla situazione attuale, su quanto è stato fatto e su quanto occorrerà fare necessariamente prima di poter finalmente iniziare i lavori, certamente non il prossimo 8 novembre. Lavori che il sottoscritto, gli enti locali, le associazioni ambientaliste, i comitati cittadini non hanno alcun interesse e voglia di ritardare, mi sembra addirittura superfluo precisarlo».
Morgante ritorna sull’obiettivo di questa battaglia.
«L’obiettivo infatti, che credevamo fosse comune e unanimemente condiviso, è quello di realizzare un’opera che salvaguardi l’ambiente e non rechi alcun danno alle comunità locali, un’opera che allo scarico al mare privilegi il sistema di scarico dei reflui depurati. Quindi il senso del nostro impegno e dei nostri sforzi, per un’opera quindi non pensata semplicemente per l’immediato, ma anche e soprattutto per il futuro, il futuro dei nostri figli, che non possono pagare sulla loro pelle le conseguenze dei nostri errori e della nostra voglia di visibilità.
Spero quindi vivamente che le polemiche, le illazioni, le azioni e dichiarazioni improvvide si fermino qui, nell’attesa del progetto definitivo dell’AQP (che torniamo nuovamente a sollecitare); che vengano mantenuti gli impegni solennemente e pubblicamente assunti da Emiliano, che in questa vicenda ci ha messo la faccia e la credibilità; che non si continuino ad alimentare e fomentare scontri, contrapposizioni e tensioni, dalla quale si esce alla fine sconfitti tutti, deragliando da un programma ormai ben tracciato e prossimo alla sua conclusione».