Il finanziamento (600mila euro) sarebbe completamente a carico della Banca di Credito Cooperativo di Avetrana, mentre il Comune dovrebbe mettere a disposizione esclusivamente un plesso scolastico non più utilizzato
Un consistente investimento per realizzare una nuova residenza per anziani ad Avetrana a costo zero per la comunità e per l’ente pubblico. Il finanziamento (600mila euro) sarebbe completamente a carico della Banca di Credito Cooperativo di Avetrana, mentre il Comune dovrebbe mettere a disposizione esclusivamente un plesso scolastico non più utilizzato.
Un investimento, questo, non casuale: nei comuni del comprensorio (Manduria, Avetrana, Fragagnano, Lizzano, Maruggio, Sava, Torricella), dal 2002 al 2011 il numero degli ultra sessantacinquenni è cresciuto del 20,46%, con un aumento degli ottantenni pari al 67,12%. La speciale classifica sull’incremento degli ottuagenari è guidata da Avetrana, con più 93,47%.
«La nostra vocazione territoriale ci sollecita a valutare le ricadute socio-economiche del fenomeno demografico, facendoci delle domande» spiega Michele Pignatelli, presidente della Bcc di Avetrana. «Si vive e si vivrà più a lungo, ma come? Quanti nostri anziani potranno ricevere assistenza, considerando i livelli medi di reddito?».
La nuova residenza come potrebbe aiutare?
«Allargando la platea dei posti disponibili e abbattendo notevolmente il costo delle rette, rispetto alle richieste delle strutture private già presenti sul territorio».
In che modo?
«Il nostro è un progetto che esclude il lucro. Questo aspetto da solo basterebbe a rendere accessibile la residenza anche ai redditi più bassi».
Come sarebbe gestita la nuova struttura?
«Nella nostra proposta, la gestione sarebbe guidata da una società mista, composta dalla Banca e dal Comune di Avetrana».
Con quali uscite per le casse comunali?
«Nessuna. La Banca metterà in campo un investimento iniziale di circa 600mila euro, per l’adeguamento di un immobile comunale da destinare allo scopo. La corretta conduzione amministrativa della struttura, poi, ne garantirà la continuità. La domanda non manca e non mancherà, come abbiamo visto».
L’immobile c’è già?
«Si è pensato al plesso scolastico di via Mazzini, afferente all’istituto comprensivo “Morleo”. La struttura ora è quasi del tutto inutilizzata e il dirigente scolastico Valerio Vaglio sì è mostrato disponibile ad accettarne la riconversione, senza conseguenze per la didattica».
Oggi a che punto siamo?
«Attendiamo che la proposta sia ammessa alla discussione degli organi comunali. Ma ci piacerebbe che sul progetto si esprimessero anche gli altri attori del territorio, soprattutto le organizzazioni che operano nel sociale».