mercoledì 27 novembre 2024


21/11/2016 11:48:18 - Manduria - Attualità

L’incontro al “Prudenzano” con le operatrici di Alzaia

«In un anno, allo sportello antiviolenza che Alzaia ha attivato a Manduria si sono presentate 18 donne per denunciare casi di violenza o di stalking. Alcune donne di Manduria o della zona preferiscono però rivolgersi al nostro sportello di Taranto, lontano, ovvero, da occhi che potrebbero essere indiscreti. Il fenomeno della violenza di genere, quindi, esiste e i 18 casi da noi seguiti allo sportello di Manduria potrebbero essere solo la punta dell’iceberg».
Il 25 novembre si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne: moltissime saranno le iniziative attraverso le quali in tutto il mondo si cercherà di promuovere una “cultura del rispetto”.
All’interno delle attività del laboratorio di giornalismo, la nostra scuola ha ospitato due operatrici dell’associazione onlus “Alzaia”, impegnata tutto l’anno in attività di informazione, sensibilizzazione e prevenzione della violenza di genere, promuovendo una cultura della consapevolezza e del riconoscimento delle differenze. A loro i nostri ragazzi hanno rivolto diverse domande, finalizzare a comprendere le cause e l’entità di questo odioso fenomeno.
«Gli aguzzini, così come le donne vittime della violenza, a volte sono insospettabili professionisti» hanno spiegato le operatrici di “Alzaia” Monica Grassi (formatrice e sensibilizzatrice) e Sabrina Callea (assistente sociale) agli studenti del “Prudenzano” e alle loro docenti Stefania Maiorano e Alessia Mazza. «Le donne non sono solo vittime di violenze fisiche. Nella maggior parte dei casi la violenza inizia a livello psicologico: l’uomo prima isola la compagna o la moglie dalla famiglia d’origine e dalle amicizie e, poi, avvia la violenza psicologica, che tende ad annientare l’orgoglio e l’identità della donna».
Come uscire da questa spirale di violenza?
«Servono leggi ancora migliori (tese, ad esempio, a far conservare il posto di lavoro a quelle donne che sono costrette a ricorrere a case rifugio), e quindi educazione e protezione. Oggi c’è una maggiore presa di coscienza femminile, ma molta violenza si agita nel sommerso, non segnalata per paura o scarsa consapevolezza. La violenza domestica è molto più diffusa di quanto si pensi. Resta nella sfera privata in gran parte invisibile e sottodenunciata».
Giovedì primo dicembre, sempre nell’abito delle attività del laboratorio di giornalismo, l’istituto comprensivo “Prudenzano” ospiterà Rita Lanzon, mamma di Federica De Luca e nonna di Andrea, uccisi il 7 giugno scorso, a Taranto, da Luigi Alfarano. La signora Lanzon, che nell’occasione sarà accompagnata da Anna Pulpito, presidente dell’Associazione Volontari Ospedalieri, parlerà di questo dramma della gelosia che ha sconvolto la provincia di Taranto con il fine di sensibilizzare anche i più piccoli al rispetto della donna.











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