Le precisazioni di Roberto Erario, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo
«Il dirigente del Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, Luca Limongelli, ha preso un abbaglio: non è vero che l’irrigazione al Primitivo sia vietata».
Ogni occasione è buona per creare contrapposizioni nella interminabile querelle sul depuratore e sul recapito finale dei reflui. Rispondendo ad un preciso quesito rivoltogli in sede di Commissione della Camera, Limongelli ha testualmente dichiarato: «Parlando di quel territorio (si riferiva a Manduria e Sava, ndr), ci troviamo di fronte ad un prodotto agricolo prevalente, come le uve di Primitivo, il cui disciplinare, ad esempio, vieta l’irrigazione».
Facile cogliere l’importanza di questa inesatta affermazione: se l’irrigazione non è utile, bisognerebbe ricorrere alla condotta sottomarina per smaltire le acque sanificate.
«Tale informazione è da ritenersi errata, in quanto, nel disciplinare di produzione del Primitivo di Manduria Dop, all’art. 4 comma 4, è espressamente prevista l’irrigazione di soccorso» chiarisce il presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo, Roberto Erario. «Aggiungo ancora, a maggior ragione, che l’irrigazione è necessaria nella zona costiera, in quanto l’abbassamento della falda sta creando problemi per una crescente concentrazione salina che negli ultimi anni ha arrecato non pochi danni economici ai viticoltori che possiedono terreni nella zona».
Usa invece l’ironia un imprenditore agricolo manduriano, che replica a Limongelli attraverso facebook.
«Tra il limoncello e il Primitivo c’è un abisso: uno è giallo e l’altro rosso, per esempio» ironizza Luigi Primicerj. «Forse per questo l’esimio dirigente del Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, Luca Limongelli, ha sostenuto che l’irrigazione del Primitivo è proibita.
Innanzitutto, vorrei che qualcuno ricordasse all’illustre funzionario che, a corredo del progetto alternativo allo scarico a mare, esiste un approfondito studio agronomico del prof. Caliandro in cui si evidenzia la prevalente presenza nei luoghi di oliveti che, per la struttura del terreno, necessitano di irrigazione con fabbisogni idrici ben superiori a quelli emergenziali di provenienza dal depuratore.
E già la non conoscenza del territorio la dice lunga sull’affidabilità di certa gente, ma quel che spaventa è l’uso strumentale del prodotto principe locale, poiché il disciplinare del Primitivo di Manduria dop prevede espressamente la possibilità dell’irrigazione di “soccorso” in annate particolarmente torride, aride e siccitose: esattamente come quelle che si vanno presentando negli ultimi anni, tanto da avere vendemmie sempre più anticipate.
Infine, sempre per la cronaca, questa limitazione al “soccorso” non è contemplata nei disciplinari delle varie tipologie di Primitivo igp, altrettanto apprezzate sui mercati nazionale e internazionali».