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Le segreterie territoriali Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals/Confsal, esprimono «unanime solidarietà alla professoressa di Italiano che, sabato u.s. nell’istituto scolastico Enrico Fermi di Manduria, è stata aggredita in maniera inconsulta dalla madre di una alunna al punto da dover essere accompagnata, dagli operatori del 118, al pronto soccorso dell’ospedale “M. Giannuzzi” e sottoposta a cure mediche con prognosi di quindici giorni salvo complicazioni».
Al contempo, «le stesse segreterie stigmatizzato il comportamento oltremodo imperdonabile di quella madre colpevole dell’aggressione, per motivi che in nessun caso possono giustificare un simile atto di violenza gratuita perpetrata in una istituzione educativa».
Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals/Confsal rilevano che «casi di aggressioni al personale docente non sono affatto sporadici, dal Nord al Sud del Paese e troppo spesso oramai la violenza fisica, lo stalking attraverso i social network, sono fenomeni diffusi che dimostrano come nell’attuale contesto sociale il rispetto ed il riconoscimento dei ruoli sono di fatto inesistenti.
I valori dell’istruzione, dell’educazione, delle norme e delle regole in un contesto scolastico sono stati pressoché annullati dalla demonizzazione del lavoro pubblico, dalla perdita del ruolo sociale dei docenti, dal malessere diffuso della società in particolare nel Mezzogiorno e nelle zone economicamente e culturalmente depresse.
Questi elementi costituiscono, spesso, il retroterra delle aggressioni e delle umiliazioni, inaccettabili in un Paese civile, a tanti operatori corretti e coscienziosi dei servizi pubblici.
Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals/Confsal nel ribadire la solidarietà alla professoressa, a tutto il corpo docente e tecnico amministrativo-ausiliario impegnato nell’I.C. Fermi di Manduria, rivolgono un serio appello alla politica, alle istituzioni centrali e periferiche, affinché alla scuola venga restituita la centralità sociale, la dovuta dignità e il rispetto che merita».