La sollecitazione del consigliere regionale pentastellato Marco Galante
«Il Comune di Manduria invii alla Regione la documentazione necessaria per procedere alla bonifica della discarica, già esaurita, di contrada “Cicci”».
Dopo aver ricevuto nei giorni scorsi la risposta da parte dell’assessorato all’Ambiente della Regione Puglia in merito all’interrogazione presentata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle sullo stato di avanzamento dei lavori di messa in sicurezza d’emergenza e di bonifica della ex discarica di contrada “Li Cicci”, il consigliere regionale pentastellato Marco Galante interviene nuovamente sull’argomento.
La Regione non ha confermato alcun impegno di spesa, in quanto gli eventuali finanziamenti saranno previsti solo in conseguenza dell’approvazione dell’analisi di rischio e del progetto di bonifica o di messa in sicurezza permanente.
«Diversamente da quanto riportato da alcuni organi di stampa, da parte del Comune di Manduria non è pervenuta alla Regione Puglia alcuna documentazione relativa ai procedimenti di bonifica, nè si hanno notizie circa i risultati delle investigazioni analitiche per la ricerca di diossine ed altri microinquinanti effettuate da ARPA Puglia» sostiene il consigliere regionale Marco Galante. «Mi chiedo cosa si aspetti a far pervenire alla Regione Puglia la documentazione necessaria affinché si possa definitivamente bonificare la zona, considerato che tra gli interventi programmati nel Patto per il Sud è prevista la messa in sicurezza della discarica in questione con un finanziamento di 18 milioni di euro».
Galante si impegna, quindi, ad incalzare il Comune di Manduria.
«Sarà mia premura» continua il consigliere tarantino, «richiedere un accesso agli atti al Comune di Manduria al fine di vederci chiaro sulla situazione e contestualmente sollecitare lo stesso comune a provvedere ad effettuare l’analisi di rischio per porre in essere la bonifica dell’ex discarica “Cicci”, individuando le risorse necessarie».
Nella nota la Regione chiarisce anche che le attività di messa in sicurezza d’emergenza per contenere la diffusione delle sorgenti primarie di contaminazione si sono concluse nell’aprile del 2016 e di non aver ancora erogato il saldo finale per gli interventi, dell’importo complessivo di un milione e 400mila euro, perché ancora in attesa della documentazione necessaria da parte del Comune.
«Le discariche, a maggior ragione se abbandonate e non bonificate» conclude Galante, «recano gravi danni alla salute dei cittadini ed è dovere delle istituzioni a qualsiasi livello prendersene cura e tutelarla».