Legambiente, attraverso il proprio presidente Beppe De Sario, chiarisce la propria posizione sulle alternative al recapito finale del depuratore
«Contenti dell’eliminazione della condotta sottomarina, ma ancora convinti che il sistema di fitodepurazione sarebbe stato una soluzione più economica e meno impattante».
Legambiente, attraverso il proprio presidente Beppe De Sario, chiarisce la propria posizione sulle alternative al recapito finale del depuratore.
«Abbiamo salutato favorevolmente l’eliminazione della condotta sottomarina con il totale riutilizzo delle acque reflue e l’utilizzo di un sistema di zone umide altamente vegetative, utilissime per l’equilibrio dell’ecosistema, che riteniamo essere uno straordinario risultato ottenuto grazie all’unità di tutte le forze in campo che sono riuscite a far cambiare rotta al precedente indirizzo politico della Regione» afferma De Sario. «Durante l’incontro in Regione, però, il nostro obiettivo primario è stato quello di far vagliare il nostro progetto alternativo, che riteniamo essere meno impattante dal punto di vista ambientale. Continuiamo quindi a ritenere che l’utilizzo di un sistema di fitodepurazione (invece delle grandi vasche così come proposte), sia una soluzione che consente un enorme risparmio di risorse economiche e di consumo di suolo ed attendiamo quindi che lo stesso venga positivamente vagliato.
Confermo che consideriamo un grave errore l’individuazione dell’attuale sito ove sorgerà il costruendo depuratore. Per noi il primo obiettivo è sempre stato lo spostamento del sito e abbiamo sempre individuato quello ideale nell’area del vecchio depuratore di Manduria per una lunghissima serie di motivi (ambientali, paesaggistici, economici).
Ma su questo punto dovrà comunque pronunciarsi la politica.
Infine siamo contrari alle realizzazione delle vasche in zona masseria Marina e all’utilizzo delle vasche a fianco al bosco di Rosamarina, in piena riserva regionale».