Chiedono l’annullamento del decreto di nomina ad assessore di Digiacomo
Cinque consiglieri di minoranza (i quattro della Lista Girardi e il rappresentante di Forza Italia) e la consigliera di parità della Regione Puglia Serenella Molendini chiedono al Prefetto di Taranto di annullare la nomina ad assessore di Claudio Digiacomo. Alla base della richiesta, inoltrata con due missive differenti, la mancata applicazione della legge sulle pari opportunità. Nell’attuale esecutivo, infatti, è presente un’unica donna e, pertanto, il sesso femminile non è rappresentato con almeno il 40% dei componenti.
I cinque consiglieri di minoranza (Leo Girardi, Sandra Di Cursi, Angelo Dinoi, Federico Bentivoglio e Arcangelo Durante) espongono una serie di tesi per inficiare quanto sostenuto dal sindaco Roberto Massafra nella lettera di giustificazioni indirizzata circa un mese fa allo stesso Prefetto.
«Massafra “scarica” sui gruppi politici la responsabilità di non aver saputo indicare o scegliere assessori donne, ma non dice che anche il suo movimento politico aveva in carico un assessore donna (Distratis) cui ha rinunciato per mantenere un uomo in giunta!» fanno rilevare i cinque consiglieri. «Un sindaco capace e competente avrebbe saputo gestire la dinamica dei rapporti tra i vari gruppi di maggioranza in armonia con le disposizioni normative, optando per l’assessore donna del “suo movimento” presente in Consiglio comunale, invece di mantenere l’assessore uomo!
L’incapacità del sindaco Massafra, invece, non solo ha comportato la violazione di norme, ma ha anche trovato la sua massima espressione sia nella nomina “inopportuna” di un assessore che è un ex dipendente comunale andato in pensione dal 1° dicembre 2016 e che per tale ragione non può garantire quella terzietà che un amministratore dovrebbe assicurare, ma soprattutto nella nomina di una persona che nel mese di agosto 2015 lui stesso ha denunciato alla procura della Repubblica e nei confronti del quale non ha mai ritrattato le sue convinzioni neppure dinanzi all’assoluzione disposta dal Tribunale penale!
Le giustificazioni del sindaco sono pura demagogia!
Infatti il Ministero dell’Interno ha chiarito che occorre lo svolgimento da parte del sindaco di una preventiva, accurata e necessaria attività istruttoria preordinata ad acquisire la disponibilità allo svolgimento delle funzioni assessorili da parte di persone di entrambi i generi. Laddove non sia possibile, occorre “un’adeguata motivazione” sulle ragioni della mancata applicazione del principio di pari opportunità. Ragioni che, come nel caso che ci occupa, non possono essere esaustive in una ricerca generica!».