A richiederla è il gruppo consiliare “Cambiamo Avetrana”
Una seduta del Consiglio comunale per discutere sulle problematiche relative alla legalità, all’ordine e alla sicurezza ad Avetrana.
A richiederla, con una missiva indirizzata al sindaco facenti funzioni Alessandro Scarciglia, al presidente del Consiglio comunale Francesco Saracino e, per conoscenza, anche al Prefetto di Taranto, è il gruppo consiliare “Cambiamo Avetrana”, i cui consiglieri rimarcano “il perpetrarsi all’interno del territorio comunale di numerosi atti di illegalità e criminalità”.
In una nota diffusa alla stampa, i consiglieri Emanuele Micelli e Lucia Vacca non fanno riferimento all’inchiesta “Impresa”, che ha coinvolto diversi amministratori della zona (compreso il sindaco Antonio Minò), ma agli ultimissimi episodi in ordine cronologico.
«Il gruppo consiliare “Cambiamo Avetrana”, alla luce degli ultimi fatti di cronaca accaduti nel nostro territorio, culminati in un tentato omicidio venerdì 14 luglio e dell’incendio doloso dei mezzi di una ditta di autotrasporti locali avvenuto il 20 luglio, oltre a numerosi altri fatti accaduti negli ultimi mesi, ha chiesto la convocazione della massima assise cittadina per capire in che modo affrontare la delicatissima e importante questione della sicurezza del territorio e della legalità» è riportato nel comunicato del gruppo di minoranza. «Non bisogna certamente nascondersi ma bisogna avere la forza ed il coraggio di affrontare tutti insieme queste problematiche per cercare di evitare il ripetersi di episodi gravi e spiacevoli».
Il tentato omicidio del 14 luglio, avvenuto al termine di una lite fra due ragazzi che ha coinvolto anche i rispettivi genitori, e l’incendio degli automezzi di un’azienda locale di autotrasporti hanno scosso la comunità. Episodi che sono avvenuti nell’arco di pochi giorni.
La seduta del consesso elettivo potrebbe essere un momento di riflessione su quanto sta accadendo in questa cittadina, dal quale potrebbero scaturire proposte atte ad arginare la recrudescenza di questi fenomeni.