Il vice sindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia, reagisce alle offese di un giornalista, chiedendo l’intervento del collegio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti
Avetrana e Specchia? “Terre di niente e di nessuno, senza speranze, che i telegiornali mostrano simili a pietraie dell’Afganistan”. Comuni, entrambi segnati da tragedie in cui hanno perso la vita due adolescenti, in cui “la gente si limita a sospettare altre forme di vita su altri pianeti mostrati dalla televisione, neanche internet, che serve a chattare la non-vita di ogni minuto”. E dopo la tragedia di Sarah e Noemi, in queste “pietraie del Sud d’Italia riparte la faida”.
Come superare questa depressione? “La televisione è ancora l’unico antidoto alla noia della pietraia, insieme alle canne e, a volte, altra roba più forte”. Ancora più laconica la conclusione sul futuro di questi due centri: “nelle mille pietraie d’Italia, l’orizzonte culturale è quello, la speranza di vita è quella”.
A sentenziare su Avetrana e Specchia è un giornalista delle Marche, che scrive su un giornale on line. Probabilmente non ha mai conosciuto né Avetrana, né Specchia, né la loro gente e la loro cultura. Ma, guardando la tv e quei programmi che poi censura, ha maturato convinzioni talmente profonde e granitiche che non esita a esporre. Senza rendersi conto dell’offesa che rivolge, attraverso la rete, a due comunità laboriose e composte da tante persone oneste.
Delle proteste che sono seguite a queste offese si fa interprete il vice sindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia, che scrive al presidente dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche.
«Esprimo la rabbia (e rappresento quella degli abitanti di Avetrana) per quanto scritto nell’articolo in questione. Si chiede al Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche di verificare l’eventuale presenza di violazioni etiche e morali del giornalista. Per le eventuali contestazioni penali e/o civili ci stiamo consultando con i legali del Comune per verificare la fattibilità di un’azione giudiziaria che possa ridare dignità alla città di Avetrana, da troppo tempo martoriata ed infangata da certa stampa».