mercoledì 27 novembre 2024


04/10/2017 08:28:44 - Manduria - Attualità

Una lettera, condita da amara ironia, di un nostro lettore

«È da un po’ di tempo ormai che quel genio che risponde al nome di Stephen Hawking, il più importante astrofisico e cosmologo del mondo, quell’uomo nato a Oxford giusto 3 secoli fa dopo la morte di Galileo, condannato all’immobilismo dall’atrofia muscolare progressiva, titolare della cattedra di Cambridge che a suo tempo fu di Isaac Newton, va dicendo che gli extraterrestri esistono.

Qualche tempo fa è tornato sulla vicenda poiché da una galassia nana e distante 3 miliardi di anni luce, sono stati captati dei segnali misteriosi di rigurgiti di coscienza che potrebbero essere stati emessi da extraterresti. Siccome, da quanto leggo, sento e vedo, i segnali viaggiano alla velocità della luce, quelli interrotti ultimamente dovrebbero risalire a circa 15/20 anni fa?

In ogni caso, se Stephen Hawking dice che gli extraterrestri esistono, vuol dire che esistono, ma neppure lui sa come sono né come potrebbero essere. Saranno piccoli, saranno giganti, avranno un occhio solo, oppure ne avranno 40 quanti sono i mesi dell’ultima apparizione, comunicano con un sibilo, sono verdognoli come i ramarri, abbaiano ma non mordono, ma ci si chiede come saranno mai? Sono fatti di carne e ossa, avranno le spine, le ali, le branchie, saranno di plastica, certo non con la schiena dritta, voteranno, Dc, Udc, Cdu, Pc, Pd, Psi, Pli, Pri, F.I., ecc., oppure giocheranno a pallone, perché, il pallone rappresenta le aspettative della gente che chiede il giusto senza prostrarsi.

Ma ciò che più conta e ci riguarda è il particolare se sono peggiori o migliori di noi. Se sono migliori, “venghino” pure gli extraterrestri, a insegnare le buone maniere, come i soldati di Garibaldi nel Gattopardo di Lampedusa. A tal proposito, inevitabilmente ci si chiede come mai in questi ultimi 15/20 almeno a nessuno di loro sia venuto in mente di fare un giro nella nostra città. Ma no, poiché osserverebbero che non c’è una piazza con parco giochi per bambini (piazza Tubi potrebbe), piazza Maria Ausiliatrice da sistemare. Periferie non vivibili, camposanto senza posti, strade e quartieri ancora serviti a metà di rete del metano e fogna, questione depuratore, discarica, asfalto  fatiscente.

Nel quartiere S. Antonio, completamente dimenticato, dove mancano perfino i servizi primari, senza videosorveglianza, mentre in altre zone c’è, la disputa per la solita questione: a chi si e a chi no. Mancano poi i servizi igienici, per cui se ci scappa, la dobbiamo trattenere, mentre gli extraterrestri che ingurgitano pillole non hanno defecazione, per cui va bene così. Isole ecologiche non in uso, per documenti mancanti, almeno così sembra. Ma questo è irrilevante, l’importante è che dall’astronave si noti qualche piazzetta tirata a nuovo, bella pulita, illuminata più o meno, l’orticello ben curato, la dimora estiva al mare meno avvolta da rovi o deposito di rifiuti di varia natura, tanto dall’alto non conta il circondario. Si potrebbe rispondere in molti modi, tutti giusti e tutti sbagliati, dipende.

Forse qualche salto da queste parti, accuratamente travestiti da umani, può darsi che lo abbiano fatto. Poi, come dice Stephen Hawking, sono persone? Personaggi? Esseri? Di una certa intelligenza, hanno capito di che “fango” (in senso biblico) siamo impastati. Per cui si tengono prudentemente alla larga in ritardo di anni luce dai problemi sociali. Può darsi che abbiamo una non incomprensibile paura che a qualcuno degli umani, a quelli che sono particolarmente cortesi, venga in mente di ricambiare la visita con affetto di far toccare con mano e non solo, i risultati di un ventennio di tragedie cosmiche amministrative. Talvolta, la fantasia riesce ad anticipare la realtà o al contrario. Allora, se gli extraterrestri possono come E. T., quel simpatico personaggio col dito luminoso, quanti terrestri (o pedestri) additerebbe per aver operato in modo onesto, corretto, per il bene comune e non personalistico, più specificamente (spirito di servizio). A questo incarico, come un missile è partito per la sua galassia, lasciando noi nel buco nero che non meritiamo ma subiamo.

Ciao E. T., se puoi pensaci tu e, alle prossime elezioni, quando ci saranno, dall’alto osserva quanti di essi in questi mesi faranno ricorso alla “chirurgia plastica”, tanto il Dna non cambia. Di nuovo, caro E. T.,  grazie per la pazienza e, se puoi, pensaci tu e, se puoi, consolami, sappi che non sono il solo a non bere sangue, ma sono e siamo alla frutta. Con stima e rispetto un tuo ammiratore».

Nicola Foggetti











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