venerdì 20 settembre 2024


04/11/2017 07:43:44 - Avetrana - Attualità

A promuoverla, per lunedì prossimo, è l’Amministrazione comunale di Avetrana

 

Il colonnello del Ruolo d’Onore Carlo Calcagni ospite della cerimonia di commemorazione dei Caduti.

A promuoverla, per lunedì prossimo, è l’Amministrazione comunale di Avetrana.

«Abbiamo deciso di ricordare i Caduti nella giornata di lunedì per consentire agli alunni delle scuole elementari di partecipare alla cerimonia (di sabato, infatti, la scuola, ad Avetrana, è chiusa)» spiega il vice sindaco Alessandro Scarciglia. «Il cerimoniale prevede il raduno nel piazzale antistante il Comune alle ore 10. Vi sarà quindi un corteo sino al monumento ai Caduti, cui seguirà la celebrazione della messa in chiesa Madre. Al termine della funzione religiosa, si ritornerà al monumento ai Caduti per la deposizione di una corona floreale».

Pilota elicotterista, il col. Calcagni operò, nel 1996, in Bosnia: qui, durante le missioni per recuperare salme e feriti, venne contaminato dall’uranio impoverito. Nonostante questo male che sta minando il suo corpo, Carlo non molla: attraverso lo sport (in particolare il ciclismo), riesce a conservare il sorriso.

«In quei teatri di sangue io c’ero» racconta il col. Calcagni parlando della missione di “pace” in Bosnia. «Con l’elicottero cercavo di salvare vite umane! Scendevo abbracciando quei fratelli feriti e li portavo via da quei campi di morte. Sapevo che un angolo di cielo è sempre pronto per noi soldati. Questa consapevolezza ti rende solo più orgoglioso e ancor più determinato.

Ero l’unico del contingente italiano in Bosnia addetto al servizio Medevac, un servizio di evacuazione medico sanitaria. Feci oltre 50 ore in missioni, fra ricognizione e recupero feriti, in un Paese che stava uscendo da una guerra civile devastante.

In quei luoghi feci l’incontro con un nemico nuovo, invisibile, senza colore, senza odore, un nemico senza faccia, senza divisa, un nemico subdolo ed efficiente: l’uranio impoverito!

Gli americani, i nostri alleati, partendo proprio dalle basi italiane, hanno bombardato quelle zone con proiettili all’uranio impoverito e hanno contaminato le zone in cui noi poi andavamo ad operare tranquillamente, facendo attenzione ai rischi previsti ma non avendo i mezzi per proteggerci dalle polveri sottili e dai metalli pesanti che sono stati generati dall’esplosione delle bombe all’uranio impoverito.. Credevo fossero altri i nemici quando atterravo sui luoghi di guerra per portare soccorso ai feriti e salvare tante vite. Pensavo di dovermi difendere da uomo e da soldato.

Oggi ho girato pagina. Ho iniziato una nuovo capitolo della mia vita: la lotta per vivere».











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