Nella sua città, Vendome, ha organizzato due conferenze e una mostra fotografica sugli ulivi
Vive in Francia da quando, negli anni ’60, decise di seguire il fratello a Friburgo. In questa città, lavorando, ha potuto pagarsi gli studi universitari.
Si chiama Giuseppe Marti, per tutti Pino, e ora ha 72 anni. E’ padre e nonno. Nella città in cui risiede (Vendome), è stato sia consigliere delegato che assessore. Sta lavorando, insieme alla moglie Martine, per le celebrazioni del 45° anniversario del gemellaggio con una città tedesca. A lui e alle sue iniziative, la stampa francese (che lo ha definito “Pino l’infaticabile”), dedica sovente degli spazi.
«Oggi mi chiedo come ho potuto fare tutto questo» le sue riflessioni dalla Francia. «In genere, dormivo quattro ore per notte. Ricordo la mia gioventù, i tre anni al liceo classico di Manduria, che, da Avetrana, raggiungevo in bicicletta. Il legame che mi lega agli amici di quel tempo mi ha spinto ad organizzare, circa 10 anni fa, un incontro con tutti i miei compagni di classe e con il preside di allora».
Il suo ultimo hobby è la pittura ad acquerello.
«Un insegnante della scuola media mi disse: “Tu non saprai mai disegnare!”. Io ho voluto dimostrare il contrario a me stesso».
Da Avetrana, ha portato con sé il ricordo dei maestosi alberi di ulivo.
«Ho organizzato due conferenze, in Francia, sull’ulivo e ho anche allestito una mostra fotografica di ulivi. Perché
l’ulivo? Quando ero piccolo, andavo in campagna ad aiutare i miei a raccogliere le olive. Con la raccolta delle olive, mio padre aveva comprato la nostra casa. Ho poi ereditato degli alberi, ma non potevo certo occuparmene da qui. Mi ha scosso l’arrivo della “Xylella”».