Il Comitato per la Tutela del Territorio, associato alla sezione di Avetrana di Italia Nostra, convoca per martedì una nuova assemblea sul depuratore
Avetrana non si arrende. Il Comitato per la Tutela del Territorio, associato alla sezione di Avetrana di Italia Nostra, convoca una nuova assemblea sul depuratore. Si terrà martedì sera, alle 18,30, nell’aula consiliare e servirà per fare il punto della situazione sulla decennale vertenza relativa all’impianto di depurazione consortile e, soprattutto, per decidere le strategie da seguire per ottenere il suo spostamento nell’entroterra.
Dopo aver anche prodotto un ricorso al Tar (sono stati impugnati gli ultimi atti prodotti nel chilometrico iter burocratico), gli ambientalisti non intendono desistere da questa, ultima, battaglia: ottenuto il “taglio” della condotta sottomarina dal progetto, da tempo, come è noto, si battono per evitare che l’impianto nasca a poco più di un chilometro dal mare e, peraltro, a qualche centinaio di metri dalla collinetta “Urmo-Belsito”, la propaggine del territorio avetranese più vicina alla marina.
«Per le iniziative da intraprendere a tutela del nostro territorio e delle nostre coste, occorre una presenza massiccia di tutte le associazioni ambientaliste e non, dei partiti politici di Manduria, Avetrana, Erchie e comuni limitrofi» si legge nella nota inviata ai mass media dal Comitato per la Tutela del Territorio. «Nell’occasione verrà sottoscritto un documento da inviare ai commissari straordinari del comune di Manduria, alla Regione Puglia e ad AQP. Sono invitati a partecipare l’intero Consiglio comunale di Avetrana e tutti gli organi di stampa della zona».
E’, dunque, l’ultimo tentativo che si porrà in essere, considerato che, come annunciato dal consigliere regionale Luigi Morgante proprio ieri attraverso le nostre colonne, i lavori dovrebbero partire nella seconda metà del mese di settembre. Lo stesso Morgante ha chiarito al nostro giornale che lo spostamento non è possibile e che le importanti modifiche ottenute al progetto (l’eliminazione della condotta sottomarina in primis e, adesso, anche il buffer 2, con la previsione, al suo posto, di un’altra vasca all’interno dell’area dell’impianto depurativo) sono da considerarsi un ottimo risultato, tenendo conto di quelle che, invece, erano le intenzioni, estremamente devastanti per il patrimonio marino-ambientale, sino a un paio di anni fa.
Anche l’iter burocratico pare concluso. Manca solo la Valutazione d’Impatto Ambientale necessaria dopo l’eliminazione del buffer 2, che dovrebbe arrivare con la conferenza di servizi del 3 luglio.