E’ dedicata ad alcune donne ebree viennesi perseguitate d’Europa durante la seconda Guerra Mondiale
La Fondazione Elisa Springer A24020 partecipa all’allestimento della mostra con empatia e spirito solidale. Al Museo Ebraico di Vienna, primo titolare del progetto mostra “I matrimoni di convenienza - dal 2019 al 2020 “, sono stati affidati documenti ed oggetti appartenuti ad Elisa Springer A- 24020 sopravvissuta. Questo progetto rinasce e vive quest'anno a Hittisau al Museo delle Donne in una mostra dedicata alle donne perseguitate d’Europa durante la 2ª Guerra Mondiale sopravvissute alla Shoah.
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Nel marzo 1938, per la popolazione ebrea austriaca inizia una corsa contro il tempo. Alcune ebree viennesi sono in grado di salvarsi tramite un matrimonio di convenienza con un cittadino straniero.
Questi matrimoni vengono conclusi pro forma, per solidarietà o a pagamento. Servono a raggiungere un Paese dove gli ebrei non sono (ancora) perseguitati, a sfuggire all’apolidia oppure ad ottenere un permesso di lavoro.
I destini di dodici donne, tra cui Elisa Springer, Stella Kadmon, Hilda Monte e Alma Rosé, raccontano le diverse storie di vita , le opportunità e i rischi di un matrimonio di convenienza come strategia di sopravvivenza.
Gli esiti per le donne presentate nell’ambito della mostra furono ben diversi. La violinista Alma Rosé fu assassinata ad Auschwitz. L’attivista politica Hilda Monte fu fucilata nel 1945 al passaggio di frontiera di Feldkirch - Tisis nel Vorarlberg. La regista di teatro Stella Kadmon riuscí a fuggire in Palestina.
Solo poche donne racconteranno in seguito dei loro matrimoni di convenienza.
Un matrimonio come strategia di sopravvivenza
Quando i nazionalsocialisti salgono al potere in Germania e in Austria, i matrimoni di convenienza diventano una strategia di sopravvivenza per molte donne ebree. Sposano uomini con cittadinanza straniera, comunque determinata esclusivamente dal coniuge maschile.
Il Frauenmuseum Hittisau (Museo delle donne di Hittisau) in Austria presenta ora il destino di dodici donne, destino comune a molte altre ebree austriache.
La mostra si basa sull’esposizione presentata presso il Museo Ebraico di Vienna nel 1938.
La maggior parte delle donne presentate nell’ambito della mostra è sopravvissuta alla Shoah, ma in molti casi i loro familiari sono stati uccisi dal regime nazionalsocialista. Alcune donne sono tuttora conosciute, le storie di molte altre sono solo giunte a noi attraverso la ricerca scientifica o grazie a documenti di famiglia.
Questione di vita o di morte
Le ebree che scelgono la via del matrimonio di convenienza per sopravvivere sono donne coraggiose e intrepide che non esitano a sottrarsi ai molti rischi associati a un tale matrimonio. Sono per lo più provenienti da famiglie istruite, assimilate e di classe media. Per salvarsi, devono lasciare Vienna la città dove sono nate o dove hanno trascorso la loro giovinezza, completato la loro istruzione, dove si sono già affermate professionalmente o dove hanno semplicemente trovato il loro centro di vita.
Stella Kadmon, Alma Rosé, Stella Mann e Anita Bild avevano già una carriera affermata come artiste. Elisa Springer aveva appena completato la sua formazione, mentre Hilde Zaloscer aveva era ormai laureata in storia dell’arte. Anna Friedler, Hilda Monte, Rosl Ebner e Yella Hertzka erano attiviste politicamente organizzate. Sarah Berger, Minna Roth e Perl Kartyn si muovevano nell’ambiente sionista viennese.
Autodeterminate dopo il 1945?
Non si sa quante donne abbiano cercato di salvarsi con un matrimonio di convenienza. Con la fine della guerra, l’importanza dei matrimoni di convenienza come protezione contro il regime nazionalsocialista si estinge. Per molte donne, tuttavia, è quasi impossibile riottenere la cittadinanza austriaca.
Alcune delle donne presentate sono state in seguito premiate da istituzioni austriache per i loro successi artistici o scientifici, successi resi solamente possibili dalla sopravvivenza stessa, e quindi dai loro matrimoni di convenienza. Hilde Zaloscer ricevette diversi premi, che però non poterono riconciliarla con l’Austria, mentre Stella Mann accettò con piacere le numerose onorificenze consegnatele in età ormai avanzata.
Nel corso del crescente dibattito politico sulla memoria, alcuni siti viennesi sono stati dedicati ad alcune donne presenti nella mostra. Cosí troviamo oggi alla periferia di Vienna la via Alma Rosé, il parco Yella Hertzka oppure la via Stella Kadmon.
Il museo delle donne di Hittisau
Il Museo delle Donne di Hittisau è il primo e unico museo delle donne in Austria. È anche l'unico al mondo in una zona rurale.
Il museo si è posto il compito di rendere visibile la storia delle donne e la loro opera culturale e artistica, esponendo, mettendo in discussione e documentando una nuova narrazione storica, che deve essere ampliata per includere quegli aspetti finora non elaborati, comunicati o ricercati solo marginalmente.
Questo riguarda in particolare la storia delle donne.
La mostra “Perseguitate. Fidanzate. Sposate. Matrimoni di convenienza verso l’esilio” sarà aperta dal 6 marzo al 30 ottobre 2022 presso il Museo delle donne di Hittisau.