Questo libro riprende ed approfondisce, in cinque lezioni, le riflessioni presentate su Rai Tre nel terzo ed ultimo ciclo della serie dedicata al ‘Lessico’, quello civile
Massimo Recalcati, psicoanalista, docente universitario, scrittore e giornalista, è noto al grande pubblico per le frequenti apparizioni televisive. Questo libro riprende ed approfondisce, in cinque lezioni, le riflessioni presentate su Rai Tre nel terzo ed ultimo ciclo della serie dedicata al ‘Lessico’, quello civile. In esso l'autore esplora le condizioni del vivere con l'altro, la socialità, la possibile costruzione di spazi di condivisione all'interno della ‘polis’. Nell'introduzione egli si chiede: «La frenesia indomita della pulsione neolibertina e l'apologia della globalizzazione dei mercati hanno reso impossibile la vita della ‘polis’? E che dire della spinta più recente alla militarizzazione dei confini, al loro rafforzamento securitario? Dove è finita la dimensione primaria dell'ospitalità sulla quale si istituisce ogni comunità umana? ».
Utilizzando anche gli strumenti della psicanalisi, Recalcati tenta di rispondere per mezzo di cinque parole-chiave: confine, odio, ignoranza, fanatismo, libertà. Nel primo capitolo, intitolato appunto ‘IL CONFINE’, il termine viene analizzato nella sua doppia significazione: da una parte strumento indispensabile di identificazione del singolo, punto di avvio di ogni relazione con l'altro, di ogni scambio portatore di reciproco arricchimento; dall'altra, barriera innalzata contro il ‘diverso’, strumento di arroccamento nella propria inamovibile singolarità. Il confine diventa così muro invalicabile e l'Altro, fatalmente, Alieno e dunque Nemico. Accade allora che in questo Altro, in questo Alieno, si finiscano per oggettivare tutte le nostre angosce tutte le nostre paure, sino a che il suo volto diviene per noi il volto stesso del Male. La cifra della nostra relazione con l'altro diviene dunque l'esclusione, quando non L'ODIO (cui è dedicato il secondo capitolo), che è l'opposto dell'ospitalità, dell'accoglienza, unica strada per costruire una ‘polis’, possibilmente allargata all'umanità intera.
A sua volta l'esclusione nasce dall’IGNORANZA (capitolo terzo), base di ogni fondamentalismo, che consiste nel ritenere la propria verità come l'unica verità, precludendosi la possibilità di uscire dai propri confini, per dialogare con gli altri e apprendere da essi. Bandito ogni pluralismo, si instaura il monolinguismo, che rende impossibile esperire la democrazia. Al fondamentalismo si accompagna il FANATISMO (capitolo quarto), di cui la storia del Novecento è stata per molti versi intrisa, con conseguenze tragiche. Anche il fanatismo è una prigione, che rinchiude individui e popoli nelle proprie ossessioni.
Anche la LIBERTÀ, cui è dedicato il quinto ed ultimo capitolo, ha una duplice valenza, che può essere lacerante per l'individuo, diviso tra aspirazione ad una assoluta libertà, priva di limiti, ed angoscia di fronte a questa stessa mancanza di limiti, sinonimo di solitudine e sperdutezza. Come ci insegnano i Padri della psicoanalisi, la tentazione di rinunciare alla propria libertà, consegnandosi totalmente nelle mani dell'altro, è sempre presente in noi, come fuga dalla ‘condanna’ di dover scegliere, di dover decidere. Questo meccanismo inconscio si riscontra all'origine dei totalitarismi.
Per Recalcati, giunto al termine della sua disamina, si tratta di riscoprire il significato autentico della libertà, intesa come dimensione dello stare insieme, del conciliare le differenze, dell'accogliere, del «comporre e ricomporre incessantemente le condizioni di una comunità possibile». Quale altro potrebbe essere il senso della politica?
“La tentazione del muro”, Feltrinelli, 2020, pagg. 118, è disponibile in biblioteca, insieme con altre opere di Massimo Recalcati.