Lontani dalle elezioni, ci si accontenta di promesse e di piani di rilancio che non arrivano. La realtà è ben diversa: c’è il blocco dei ricoveri in Chirurgia e il 118 avrebbe avuto indicazioni di non trasportare al Giannuzzi pazienti cardiopatici politraumatizzati e chirurgici…
C’era una volta il “Giannuzzi”, ospedale con diversi importanti servizi e con tanti bravi professionisti in organico.
Ma come sono lontani quei tempi… Anno dopo anno, l’ospedale manduriano sta perdendo gran parte dei propri reparti, ad iniziare, anni fa, dal Punto Nascita e dalla Pedriatria.
Del nosocomio manduriano ci si ricorda, puntualmente, quando si approssimano le elezioni. Oppure, come è successo recentemente, quando infuria una pandemia e, quindi, si decide di utilizzarlo come ospedale Covid. Promettendo (già, le promesse non mancano mai), una sorta di “risarcimento” per quanto l’ospedale ha dato, in quel periodo, alla provincia di Taranto e ai centri vicini.
A Manduria abbiamo visto (ma questa è una storia che si ripete con puntualità) esponenti politici e dirigenti tecnici promettere “mare e monti”: «Il Giannuzzi non chiuderà. A breve ci sarà un piano di rilancio…».
E’ un ritornello che abbiamo ascoltato spesso. Anche pochi mesi fa, quando gruppi politici hanno incontrato la dirigenza della Asl tarantina.
Basta, insomma, qualche promessa per tenere calma l’opinione pubblica…
Ma la realtà com’è?
Tanti validissimi professionisti sono andati via, mai sostituiti, chi per scelta, chi perché ha raggiunto l’età per andare in pensione. Accade allora che in Chirurgia ci sia il blocco dei ricoveri dal 12 febbraio scorso. La prima avvisaglia del rischio di chiusura anche di questo reparto?
Sembra, poi, che il 118 abbia ricevuto indicazioni di non trasportare a Manduria pazienti cardiopatici politraumatizzati e chirurgici.
Non va meglio in altri reparti. In Radiologia un bravissimo medico a maggio dovrebbe andare via e, pertanto, c’è il rischio che anche questo servizio possa restare scoperto.
In Cardiologia sembra sia rimasto in servizio un solo specialista, in quanto un altro collega ha chiesto l’aspettativa.
Ci meraviglia come partiti (tutti, maggioranza e minoranza), assistano quasi indifferenti a questa lenta agonia dell’ospedale “Giannuzzi”.
Salvo a ricordarsene in prossimità del nuovo appuntamento elettorale?