sabato 23 novembre 2024


05/03/2023 17:35:19 - Manduria - Attualità

«Si approvano sia regolamenti su cui ci sarebbe tanto da dire sul piano dell’opportunità e che sono pieni di errori, sia delibere (come quella sullo scarico a mare a Torre Colimena), su su cui incombono questioni pregiudiziali sia sul piano urbanistico che della trasparenza nell'azione amministrativa»

Riceviamo, e pubblichiamo, un intervento del consigliere comunale del gruppo GEA Agostino Capogrosso.

«Da un po' di tempo ormai, assistiamo all'approvazione di qualunque cosa.

A partire dai regolamenti, su cui già ci sarebbe tanto da dire sul piano dell'opportunità, ma non solo, sono spesso pieni di errori, come quello sull'imposta di soggiorno, con riferimenti a presunte “commissioni tributarie” ormai abolite da tempo, eppure ugualmente approvato; o il regolamento di polizia rurale, più volte ritirato in Consiglio comunale e poi approvato nell'ultimo del 16 febbraio, nonostante le tante ulteriori necessità di correzione e revisione che ho puntualmente segnalato attraverso formale richiesta di emendamento.

Per non parlare delle delibere, come quella che ha deciso per lo scarico a mare nel bacino di Torre Colimena, e su cui incombono questioni pregiudiziali sia sul piano urbanistico che della trasparenza nell'azione amministrativa ... Eppure, malgrado tutto, ugualmente approvata dalla maggioranza al governo della città.

Ma come si può approvare qualcosa che è oggettivamente sbagliata?

Come si può di fronte all'evidenza, non riuscire a fermarsi e a fare un passo indietro?

Sono sempre più sconcertato, ma anche più convinto, che le responsabilità e le cause siano da attribuire solo ed esclusivamente alla politica al governo della Città, con un apparato tecnico e burocratico che oltre a subirne i rallentamenti, “sembra” mancare completamente di autonomia rispetto ai vertici politici.

Eppure, sia la Corte Costituzionale che la giurisprudenza, negli anni, hanno sostenuto con forza la necessità di una chiara e netta separazione tra le due funzioni, come condizione indispensabile per il buon andamento e l'imparzialità dell’agire amministrativo.

Un principio “miliare” direi, sancito anche dalla nostra Costituzione, all'art. 97.

Una Politica che si rispetti, dovrebbe fermamente difendere e fare propri tali principi, trattenendo il proprio bisogno di ingerenza, che non fa altro che danneggiare la città».

 











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