Un intervento di Archeoclub Manduria: «La nostra città è stata danneggiata. La mostra sarebbe stata una bella opportunità, invece è stata un’occasione persa»
Visita guidata organizzata da Archeoclub sabato 18 marzo alla mostra “Antichi popoli di Puglia. L’archeologia racconta”, allestita nel castello svevo di Bari, curata dal direttore generale dei Musei Massimo Osanna e dal direttore regionale MuseiPuglia, nonché direttore pro tempore dal mese di gennaio del MArTA, Luca Mercuri e prodotta interamente dal Ministero della Cultura.
Interessantissima mostra che, inaugurata il 6 dicembre scorso, avrebbe dovuto chiudere i battenti il 31 marzo. Ma la grande affluenza di pubblico proveniente anche da altre regioni, attestata anche dalla difficoltà di ottenere una prenotazione, e la risonanza sulla stampa hanno indotto gli organizzatori a prorogarla fino al 14 maggio prossimo.
Interessantissima mostra, dicevamo, in cui nelle ampie vetrine allocate nelle suggestive sale del castello trovano spazio i bellissimi manufatti provenienti da vari musei e dai depositi delle Soprintendenze e che di solito non sono esposti al pubblico, ma a nostro avviso incompleta. Infatti noi manduriani, mentre seguivamo la guida ed ammiravamo i ricchi corredi, cercavamo da qualche parte Manduria, ma Manduria nella mostra di Bari non c’è. Non c’è nelle vetrine che espongono i ricchi corredi funebri e Manduria avrebbe potuto inviare esemplari significativi; non c’è nella cartellonistica, solo esplicativa delle vetrine; non c’è nella sala multimediale, dove sono proiettate scene di vita quotidiana e di lotta per le quali le nostre splendide mura sarebbero state un ottimo sfondo.
La nostra città, riconosciuta da tutti gli studiosi come importante città messapica, non c’è. La Messapia è rappresentata da Alezio, Cavallino e Muro Tenente (Mesagne). In realtà sono ben rappresentate solo la Peucezia, il barese, e la Daunia, la Puglia del nord.
Allora la mostra avrebbe dovuto avere un altro titolo, ”Antichi popoli della Puglia del centro-nord”, ma sarebbe stato meno attrattivo. Però se si parla di Puglia e si intende offrire un quadro della regione non si può mettere da parte Manduria.
Cosa è successo? Perché Manduria è stata esclusa? Quali criteri di selezione hanno seguito gli organizzatori? Siamo consapevoli che sarebbe stato impossibile organizzare una mostra esaustiva, così come siamo convinti che la nostra città sia stata danneggiata. In un momento in cui si punta al turismo destagionalizzato ed a quello di qualità, la mostra avrebbe offerto a Manduria visibilità. Sarebbe stata una bella opportunità, invece è stata un’occasione persa.
Certo noi cittadini non possiamo far nulla, ma chi ha l’autorevolezza di un ruolo istituzionale (il sindaco, l’assessore alla Cultura ed ai Musei e, perché no?, anche quello al Turismo) potrebbe esercitare il diritto/dovere di porre il quesito ai curatori ed esigere una spiegazione. Noi attendiamo una risposta.
Archeoclub Manduria