Entrambi gli uomini sono ai domiciliari
Nell’ambito delle attività di contrasto alla violenza di genere, anche in ambito familiare, due uomini sono stati arrestati in flagranza di reato dai Carabinieri.
L’ultimo intervento ieri sera quando i militari della Stazione di Aradeo hanno arrestato un 35enne per atti persecutori. L’uomo, non accettando la fine della relazione, si presume abbia ripetutamente molestato e minacciato la compagna per mesi, attraverso telefonate e sms. Esasperata, ieri pomeriggio, la donna si è rivolta ai Carabinieri denunciando i fatti.
In seguito, nel rientrare presso la propria abitazione, la denunciante ha trovato l’ex compagno che stava lì ad aspettarla. Nella circostanza, sono prontamente intervenuti i militari dell’Arma che avevano seguito la donna per approfondire la vicenda. L’uomo non ha saputo dare una plausibile giustificazione circa la sua presenza presso l’abitazione della donna. In breve tempo, i Carabinieri hanno ricostruito tutte le eventuali condotte vessatorie dell’ex compagno e proceduto all’arresto in flagranza, avendo raccolto ipotetici indizi di reità a suo carico.
Sempre nel corso della stessa serata, i Carabinieri di Casarano sono intervenuti in seguito ad alcune segnalazioni di cittadini che hanno udito delle urla provenire da un’abitazione lasciando presumere che qualcuno potesse essere in pericolo.
Presso l’abitazione, i militari dell’Arma hanno appurato che una donna aveva avuto una lite con il marito convivente per futili motivi e, al culmine della discussione, sarebbe stata colpita al capo dall’uomo. La stessa è stata successivamente accompagnata presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Casarano ove è stata dimessa e refertata con alcuni giorni di prognosi.
All’esito della ricostruzione dei fatti, i Carabinieri hanno arrestato l’uomo poiché ritenuto presunto responsabile di violenza domestica nei confronti della moglie che, successivamente, è stata accompagnata presso una struttura protetta, insieme ai 2 figli minori.
Al termine delle operazioni di Polizia, su disposizione dei P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, gli uomini sono stati condotti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.
Resta alta l’attenzione dei Carabinieri nei casi di violenza di genere e si inviato tutte le vittime a segnalare e denunciare tempestivamente eventuali aggressioni o comportamenti violenti subiti.
Si evidenzia che, essendo il procedimento penale ancora nella fase delle indagini preliminari, le persone tratte in arresto, sebbene in flagranza di reato, sono da ritenersi sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.