Privi di elementi utili ad attestare la tracciabilità e la qualità, sono stati rinvenuti inoltre i carciofi, olio e vino sequestrato
Nove tonnellate di angurie, 1.500 litri di olio d’oliva sfuso in lattine, altri due quintali di carciofi e trecento litri di vino sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza della compagnia di Gallipoli, e dagli uomini dell’ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità e Repressione del Masaf, in seguito ad un’attività investigativa nei confronti di una società di Nardò, operante nel settore del commercio all’ingrosso di “frutta e ortaggi freschi”.
Le attività ispettive del team congiunto hanno permesso di rilevare come l’azienda sottoposta a controllo avrebbe mascherato la tracciabilità del un grosso quantitativo di angurie provenienti dall’estero e in particolare dalla Grecia, rivendute, poi, sul territorio nazionale come di origine e coltivazione italiana, attraverso un’etichettatura ingannevole e non veritiera.
Privi di elementi utili ad attestare la tracciabilità e la qualità, sono stati rinvenuti inoltre i carciofi, olio e vino sequestrato. Nel corso dell’intervento sono stati, altresì, identificati due lavoratori intenti a prestare la propria attività ‘in nero’.
Il rappresentante legale della società è stato deferito alla Procura della Repubblica di Lecce per l’ipotesi delittuosa di “frode in commercio e vendita di prodotti con segni mendaci”, mentre sono state sottoposte a vincolo penale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, nove tonnellate di angurie.
Sono in corso da parte delle fiamme gialle gallipoline ulteriori approfondimenti e riscontri documentali tesi ad accertare eventuali irregolarità di natura fiscale e contributiva.