Si tratta di un agricoltore che, nel tentativo di eliminare col fuoco la vegetazione erbacea ai lati di una strada poderale, incurante del vento sostenuto, ha provocato un incendio dell’estensione di circa 7 ettari, investendo un vigneto ed altri terreni di proprietà altrui
Dopo accertamenti effettuati sul campo con l’ausilio delle immagini registrate da telecamere, i Carabinieri Forestali del Nucleo di Gallipoli sono pervenuti all’identificazione del presunto autore dell’incendio sviluppatosi il 27 luglio scorso in contrada Bernardini in agro di Nardò, deferendolo, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Lecce.
Si tratta di un agricoltore che, nel tentativo di eliminare col fuoco la vegetazione erbacea ai lati di una strada poderale, incurante del vento sostenuto, ha provocato un incendio dell’estensione di circa 7 ettari, investendo un vigneto ed altri terreni di proprietà altrui.
Condotto in caserma per ulteriori accertamenti, l’agricoltore ha ammesso, davanti ai militari ed assistito da un difensore, di essere l’autore anche di un altro incendio, che aveva interessato vegetazione boschiva a macchia mediterranea, in data 9 luglio, con un’estensione ancora maggiore (25 ettari totali, di cui 13 di bosco e 12 di terreni seminativi e uliveti).
Pertanto, al soggetto sono stati attribuiti sia il reato di cui all’ art. 423 del Codice Penale (incendio doloso di vegetazione), sia di quello di cui all’ art. 423-bis (incendio boschivo, per l’ipotesi del rogo di macchia mediterranea).
I controlli a tutto campo, e le indagini susseguenti ai roghi, laddove non sia stato possibile identificare nell’immediatezza gli autori, stanno producendo sensibili risultati a coronamento dell’ attività dei Carabinieri Forestali nel Salento, di contrasto all’ inveterata condotta illecita di dar fuoco nei campi, incuranti o deliberatamente in condizioni di elevata ventosità, e comunque con potenzialità di metter a rischio beni ed incolumità pubblica, come purtroppo si è verificato in diversi casi (San Cataldo, Le Cesine, Casalabate).
Dall’ inizio di questa stagione estiva una persona è stata tratta in arresto a Racale, mentre altre 4 sono state denunciate, “a piede libero”, in diverse zone della provincia di Lecce.
Si evidenzia che, essendo i procedimenti penali ancora nella fase delle indagini preliminari, le persone segnalate sono da ritenersi sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.