- domenica 02 febbraio 2025
Ecco il documento completo, con il riferimento alla Rianimazione, alla Cardiologia, alle specialità chirurgiche, all’Oncologia, all’ambulatorio pneumologico, alla sanità di prossimità, al Dipartimento di Salute Mentale e al Dipartimento socio-sanitario
«In epoca di pandemia, quando a ottobre 2020 si è dovuto affrontare la prima vera ondata si è fatto ricorso all’ospedale Giannuzzi convertendolo in ospedale full COVID poiché, come ci è stato spiegato, la presenza della Rianimazione consentiva l’apertura di quei 65 posti letto di assistenza COVID assolutamente necessari per l’intera provincia. La preoccupazione per la perdita di expertise che ne conseguiva, il timore che le professionalità più specializzate e brillanti “scappassero” da Manduria, collocandosi in nosocomi più attinenti agli studi effettuati e la conseguente perdita di appeal del nostro, insieme ad ogni altro dubbio e perplessità sono stati accantonati; si richiedeva uno sforzo e un sacrificio per il bene di tutti.
E l’ospedale Giannuzzi ha fatto la sua parte fino in fondo, ricordiamo che è stato l’ultimo ospedale della provincia a “chiudere” i reparti COVID, mentre altre strutture avevano già riguadagnato da tempo il loro originario assetto pre-covid.
Quando agli inizi di giugno 2021 anche per il Giannuzzi è stato possibile riaprire la degenza e i servizi agli ammalati non COVID, si è resa drammaticamente evidente la realtà che l’ospedale Giannuzzi non era già più quello di un anno prima: Pronto Soccorso in difficoltà di organico medico; una cardiologia che pur essendo struttura complessa non ha possibilità di riaprire l’attività di degenza per carenze di organico medico; un reparto di nefrologia e dialisi diviso su 3 diversi servizi con allocazione distante fra di loro; un quarto piano di natura ibrida dove stazionano pazienti in attesa di referto di tampone insieme a pazienti già risultati negativi; un’ortopedia e una chirurgia che funzionano con tanta precarietà ; una radiologia attiva a singhiozzo per la carenza di medici e l’incapacità di avviare una linea strutturata di refertazione a distanza. L’ospedale Giannuzzi, già depauperato da scelte in diminutio compiute negli anni precedenti la pandemia nei successivi piani di riordino ospedalieri con conseguente perdita di appeal dell’intero nosocomio, che ha fatto la sua parte fino in fondo prima durante e dopo la pandemia. riceve oggi un nuovo vilipendio.
Il PD chiede che la competenza e la resilienza maturata in epoca COVID dal Giannuzzi sia non un’onta da cui emendarsi, ma il patrimonio aggiuntivo per il suo rafforzamento, ricordando agli organi di competenza, al dott. Lopalco, responsabile coordinamento emergenze epidemiologiche, e al dott. Rossi, direttore generale ASL Taranto, l’impegno preso con il territorio, per il grande sacrificio sostenuto in pandemia, in merito ad un’attenzione volta al miglioramento della Sanità territoriale:
Il Partito Democratico di Manduria