DUE CITTADINI STRANIERI ARRESTATI PER RICICLAGGIO DALLA POLIZIA DI STATO
Ennesima operazione lampo degli Agenti del Commissariato di P.S. di Manduria. Ieri, in meno di un’ora, gli Agenti hanno ricostruito un episodio di riciclaggio e tratto in arresto due persone residenti a San Pietro in Bevagna; si tratta di un cittadino austriaco Michael Johann HEHLE, di anni 66 e la cittadina russa Svetlana NOVOKHODSKAYA, di anni 48. I due facevano parte di una organizzazione internazionale che in maniera fraudolenta, carpendo i codici segreti dei conti correnti bancari dei cittadini, trafugava il denaro e lo trasferiva sul conto corrente di HEHLE. I due avevano il compito di trasferire il denaro all’estero trattenendo per loro una percentuale. L’attività è stata stroncata ieri, quando gli Agenti sono stati avvertiti che un italiano della provincia di Parma aveva scoperto che dal suo conto corrente mancavano circa centomila euro, perché dal suo home banking erano partiti bonifici a favore di soggetti a lui sconosciuti. L’imprenditore ha subito presentato denuncia. Quattro dei bonifici, per un importo di circa 20.000 euro, erano stati effettuati presso una banca di Manduria a favore del soggetto austriaco, che nei giorni precedenti aveva prelevato parte del denaro e lo aveva trasferito in Inghilterra, Ucraina e altri paesi dell’Europa. Altri bonifici erano stati fatti ad altri soggetti che in queste ore sono stati identificati in altre parti d’Italia. I poliziotti immediatamente hanno fatto irruzione nell’abitazione dell’uomo e hanno trovato anche la cittadina russa, munita di visto per l’Italia ma priva di permesso di soggiorno. All’interno dell’abitazione, hanno ritrovato le mail con cui l’organizzazione aveva comunicato i bonifici fraudolentemente effettuati dal conto dell’ignaro correntista e le coordinate per ritrasferire il denaro. Sono stati sequestrati anche i mandati di trasferimento effettuati con la Western Union attraverso i quali i soldi venivano riciclati. I due lavoravano con alcuni computer che – al momento dell’irruzione – erano collegati in internet su siti russi. Anche i computer sono stati sequestrati. Adesso verranno analizzati per verificare le attività compiute dai due. Bisognerà anche scoprire come l’organizzazione si è procurata i codici della vittima.
Si tratta infatti di un tipico caso di phishing, cioè truffa informatica che permette di carpire, attraverso un’e-mail, i dati di accesso personali alla propria banca online. Ecco come avviene. Arriva nella vostra casella di posta elettronica un’e-mail che sembra provenire dalla vostra banca e vi dice che c’è un imprecisato problema al sistema di “home banking”. Vi invita pertanto ad aprire la home page della banca con cui avete in conto corrente gestito via web e di cliccare sul link indicato nella mail. Subito dopo aver cliccato sul link vi si apre una finestra (pop-up) su cui digitare la “user-id” e la “password” di ac cesso all’home banking. Dopo pochi secondi, in generale, appare un altro pop-up che vi informa che per assenza di collegamento non è possibile la connessione. A questo punto qualcuno è entrato in possesso dei vostri dati e può fare operazioni sul vostro conto. E’ una truffa, denominata “phishing”, nata in Spagna e Portogallo e in seguito segnalata dalla Polizia locale a quella italiana. Si è diffusa, infatti, anche nel nostro paese e il raggiro consiste nell’acquisire “user-id”, ”password”, nome dell’istituto di credito ed eventuali altri dati immessi dall’ignaro utente. Così grazie a quel primo pop-up che ha registrato i dati, il conto corrente viene svuotato con i bonifici fatti a società fantomatiche.
Nella casa è stato ritrovato altro materiale documentale che ora verrà analizzato poiché non si esclude che i due fossero anche dediti a truffe.