WELFARE E TERZO SETTORE: IL TERRITORIO NON STA A GUARDARE
Un momento di informazione e di formazione organizzato dall’ Associazione D,A.I per i giovani che si affacciano sul mondo del lavoro .
Con gli studenti dell’EINAUDI il dibattito continua…
All’interno della fiera, in quell’angolo chiamato”Officina sociale,”dove la presenza di 44 associazioni no-profit ha inorgoglito ed onorato ogni manduriano che l’abbia visitato, l’Associazine DAI (Dona aiuto agli indifesi) ha promosso un’interessante iniziativa socio-culturale, di formazione e di informazione, riguardante lo stato del welfare e del terzo settore nel nostro territorio.
La presidente dell’associazione DAI, prof.ssa Giampiera Montesardo, ha introdotto l’argomento alla presenza del sindaco dott. Francesco Massaro e dei relatori avv. Alessando Nocco, dott. Vito Quarato direttore regionale P.A. Ministero del.Lavoro, dott. Carlo Martello presidente del CSV di Taranto, tutti specialisti del terzo settore.
Gli indifesi a cui oggi rivolgiamo la nostra attenzione, sono da una parte i destinatari dei servizi sociali (anziani, malati, bambini ecc), spesso carenti nel nostro territorio e dall’altra i giovani, oggi più che mai svantaggiati sul mercato del lavoro, per i quali incontrare Istituzioni e specialisti può essere una buona opportunità per saperne di più.
Dal contributo dei relatori è emerso che l'insieme degli enti e delle organizzazioni che non hanno fine di lucro, come le fondazioni, le associazioni di volontariato, le cooperative sociali, ha oggi un
ruolo sempre più importante nella nostra società, perché il privato affianca e sostituisce lo Stato nella produzione di molti servizi socio-assistenziali e sanitari, creando preziose opportunità di lavoro, di crescita, di sviluppo che alimentano l'economia sociale.
Lo strumento del Piano di zona ad esempio, può risultare una risposta strategica dei Comuni e delle Istituzioni locali all'esigenza di passare da una cultura assistenziale di erogazione di prestazioni alla persona bisognosaad una politica positiva di servizi, fra loro integrati, a favore della comunità locale.
ruolo sempre più importante nella nostra società, perché il privato affianca e sostituisce lo Stato nella produzione di molti servizi socio-assistenziali e sanitari, creando preziose opportunità di lavoro, di crescita, di sviluppo che alimentano l'economia sociale.
Lo strumento del Piano di zona ad esempio, può risultare una risposta strategica dei Comuni e delle Istituzioni locali all'esigenza di passare da una cultura assistenziale di erogazione di prestazioni alla persona bisognosaad una politica positiva di servizi, fra loro integrati, a favore della comunità locale.
Una quota crescente di servizi sociali, sanitari, educativi viene esternalizzata dagli enti pubblici alle cooperative sociali. In Italia le cooperative sociali e le altre forme di imprese sociali rappresentano un'importante realtà sia sotto il profilo occupazionale che dell'erogazione di servizi welfare, ma nel nostro territorio tali meccanismi non riescono a funzionare per un “forte individualismo e scarsa attenzione all’evoluzione dei processi. Da questi spunti di riflessione la presidente Montesardo, organizzatrice e coordinatrice del Convegno, rivolgendosi alla numerosa ed attentissima platea di giovani, ha concluso evidenziando l‘importanza di un continuo reale rapporto tra scuola e territorio, di momenti che arricchiscano la conoscenza della evoluzione della domanda sociale. Tale conoscenza produce risposte imprenditoriali capaci di soddisfare la domanda sociale a cui il Pubblico non riesce a dare risposta . Si tratta di processi complessi in continua e rapida evoluzione da cui si possono cogliere le opportunità solo lavorando insieme , sviluppando la cooperazione, facendo sistema. Per gli studenti dell’Einaudi il dibattito continua.
Giampiera Montesardo
Presidente Associazione D.A.I