Ieri sera conferenza stampa del Comitato pro Marianna Giannuzzi
Domani il direttore generale della Asl jonica Scattaglia riceverà, a Taranto, il commissario straordinario del comune di Manduria, Aldo Lombardo, e i sindaci dei centri del versante orientale della provincia per confrontarsi, nuovamente, sulle future scelte di riorganizzazione sanitaria.
A renderlo noto sono stati, ieri sera, Maria Josè Calò e Giuseppe Dimonopoli, attivisti del “Comitato pro Marianna Giannuzzi”.
«L’ospedale di Manduria rischia di perdere sia il reparto di Ostetricia che quello di Pediatria» è stato ribadito nel corso di una conferenza stampa. «Dalle indiscrezioni che circolano, il nostro nosocomio perderebbe ulteriori posti letto: diventerebbero 118, contro i 124 di Grottaglie. Eppure quello di Manduria è indicato, nell’ultimo Piano Sanitario, come l’ospedale di riferimento del versante orientale della provincia. In realtà queste scelte vanno in una direzione decisamente diversa».
Non convince neppure la “contropartita” che riceverebbe Manduria. In un documento non ufficiale, ma neppure mai smentito dagli enti interessati, risulta che il “Giannuzzi” sarebbe “compensato” con 8 posti letto in Oncologia e con altri 3 posti letto di Neurologia, che passerebbe a 10.
«In realtà» è stato fatto notare ieri sera, «per Oncologia si tratterebbe solo di posti di Day Hospital, mentre Neurologia non esiste al “Giannuzzi”: come fa a crescere di posti letto un reparto che non c’è?».
Il “Comitato pro Marianna Giannuzzi” (che ha incontrato la settimana scorsa il direttore generale Scattaglia e che nei giorni scorsi è stato ricevuto anche dal commissario straordinario di Manduria Lombardo) vorrebbe chiarezza anche su un altro aspetto. Al “Giannuzzi” da almeno un ventennio è stata promessa la Rianimazione, che però non è mai arrivata. In più tornate sono stati acquistati macchinari per questo reparto da creare a Manduria, che poi puntualmente sono stati dirottati in altri ospedali.
«Perché Manduria viene sempre trascurata?» è stato uno dei quesiti lanciati ieri. «Perché i lavori del reparto di Ostetricia e Ginecologia sono bloccati da quattro anni? Forse c’era un disegno ben preciso per affossare questo reparto? Perché non si intende tenere conto di alcuni criteri essenziali, come le difficoltà di collegamento di Manduria con Taranto o il bacino di utenza che ha come punto di riferimento il polo ospedaliero della città messapica?».
Tanti quesiti che il commissario Lombardo e i sindaci dei centri del versante orientale porranno nuovamente al direttore generale della Asl Scattaglia.
A Manduria si è convinti, oggi più che mai, che a prevalere siano sempre i “potentati politici”. Manduria non ha propri rappresentanti all’interno della Regione Puglia e, pertanto, rischia di subire delle scelte (qualora fosse scelto l’ospedale di Martina come terzo punto nascita della provincia) che di razionale non hanno nulla e che, soprattutto, contrastano con precedenti indicazioni che la stessa Regione Puglia aveva espresso un paio di anni fa.
Manduria, così come si sta rischiando con lo scarico a mare del depuratore, rischia insomma di continuare ad essere penalizzata.
«Ci aspettiamo che le scelte siano adeguatamente motivate» è stato rimarcato ieri sera. «E di certo non resteremo con le mani in mano».