Chiude l’ospedale di Nardò. Salve le strutture di Fasano e Mesagne. Il punto nascite di Scorrano (meno di 500 parti) salvato dalla Regione
Sono salvi gli ospedali di Fasano, Mesagne e Trani, ma rispetto alle previsioni viene confermata la chiusura per quelli di Nardò e Conversano: sono queste le scelte principali contenute nel regolamento di riorganizzazione ospedaliera approvato ieri sera dalla giunta regionale in attuazione della seconda fase del piano di rientro che prevede il taglio di 800 posti letto (370 negli ospedali pubblici, 130 negli ospedali degli enti ecclesiastici e 300 nelle cliniche private accreditate).
Anche i punti nascita sono stati ridotti drasticamente per rientrare nei parametri imposti dal piano di rientro. Nel Grande Salento chiuderanno i punti nascita di Fasano, Ostuni, Casarano, Gallipoli e Manduria. I reparti di Ostetricia continueranno a funzionare: nella provincia di Lecce a Lecce città, Tricase, Galatina, Scorrano e Copertino; nella provincia di Brindisi nel capoluogo e a Francavilla Fontana; nella provincia di Taranto nel capoluogo, a Martina Franca, Castellaneta e Grottaglie.
I criteri di scelta: sono stati chiusi gli ospedali con meno di 70 posti letto, con una deroga che ha motivazioni politiche per Mesagne (che ha 36 posti ed è stato considerato plesso staccato di San Pietro Vernotico) a seguito dell’attentato che ha provocato la morte di una studentessa e il ferimento di altre 5, tutte mesagnesi, dinanzi alla scuola ”Morvillo” di Brindisi; sono stati salvati tutti i punti nascita con meno di 500 parti all’anno, con la sola eccezione di Scorrano che ha meno di 500 parti ma serve un’area geografica molto ampia e con difficoltà di collegamento tra i vari Comuni. La stessa situazione di Manduria, ma la nostra città non avrà avuto … santi in paradiso.