Gli investigatori hanno scoperto che al gruppo sono da attribuire diverse rapine in banca, fra cui due a Sava: tutte le foto degli arrestati
Oggi 04 giugno 2009, alle ore 04.30 i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Taranto, supportati da Carabinieri delle compagnie di Taranto, Manduria, Castellaneta, Martina Franca e Massafra, nonché da CC dei Comandi Provinciali di Bari e Brindisi, hanno eseguito 22 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP di Taranto (dott. Giuseppe DISABATO) su richiesta della Procura della Repubblica di Taranto (PM dott. Alessio COCCIOLI).
L’ordinanza è stata emessa in particolare per:
più reati in tema di violazione alla legge sulle armi, nei confronti di:
- VECCHIO Mario 28enne da San Marzano di San Giuseppe, pastore (che vediamo nella foto);
- ZIZZO Alfonso, 38enne residente a Torricella, censurato, già detenuto in carcere (perché coinvolto nell’ operazione Stop Rapine), commerciante di pescivendolo;
- SCOZIO Cosimo, 38enne da San Marzano di San Giuseppe, imprenditore nel settore della piccola ristorazione;
- MARGHERITA Giampaolo, 35enne da San Marzano di San Giuseppe, censurato, disoccupato;
- ACQUAVIVA Gianfranco, 48enne da Manduria imprenditore agricolo e allevatore;
- MICCOLI Vincenzo, 59enne da Sava, agricoltore;
- CASTIGLIONE Salvatore, 43enne, calabrese residente a da San Marzano di San Giuseppe, attualmente detenuto (perché imputato dell’omicidio Varone);
più reati in tema di violazione alla legge sugli stupefacenti, nei confronti di:
- DE MARIA Roberto, 38enne da San Marzano di San Giuseppe, disoccupato;
- DE MARIA Pietro, 36enne da San Marzano di San Giuseppe, disoccupato;
- PERCHINENNA Luigi, 47enne da brindisi, censurato;
- DE CARLO Aldo, 28enne da Brindisi;
- LORUSSO Donato, 33enne da Trani;
- PELLEGRINO Cosimo, 20enne da Trani;
- DE SIMINE Felice,39enne da Ruvo di Puglia, censurato;
- DE SIMINE Giambattista,34enne da Ruvo di Puglia, censurato;
- DE SIMINE Gioacchino,31enne da Ruvo di Puglia, censurato;
- OTTOMANO Domenico, 42enne da Capurso, pluripregiudicato;
- DE LEO Antonio, 39enne da brindisi, censurato;
- TUTOLO Tommaso, 22enne da Terlizzi, censurato
- RUTIGLIANO Giuseppe, 45enne da Terlizzi, censurato (sottoposto agli arresti domiciliari).
Per concorso in rapina in danno di autotrasportatore
- ACQUAVIVA Riccardo, da Andriacensurato;
- CIVITA Luigi, 51enne da Andria, incensurato (sottoposto agli arresti domiciliari).
Le indagini del Nucleo Investigativo furono avviate dopo il barbaro omicidio del carabiniere Angelo Spagnolo, il quale fu proditoriamente trucidato la sera del 24 settembre 2005 mentre, libero dal servizio, si trovava presso il bar della stazione di rifornimento carburanti Q8 alla periferia di Monteiasi, ove tre banditi armati di fucile fecero irruzione per perpetrare una rapina.
Secondo le risultanze delle attività investigative intraprese dai militari del Nucleo (in particolare l’analisi del modus operandi, caratterizzato dall’utilizzo di fucili a canna lunga, il travisamento e la brutalità adottata), quel efferato delitto si andava a collocare nel quadro di una trentina di rapine, commesse presso svariati obiettivi (automobilisti a bordo delle loro vistose autovetture tipo Audi; ristoranti e bar; stazioni di rifornimento carburanti e anche cementifici), in un periodo andante tra il 18 luglio 2005 ed il 10.02.2006, tutte riconducibili ad un unico gruppetto di banditi provenienti da area territoriale eterogenea (si sospetta in particolare l’area del brindisino), con complicità nel tarantino. E in tale ultimo ambito risulterebbe essersi guadagnato un ruolo centrale il sammarzanese Vecchio Mario, allevatore praticamente incensurato, in capo al quale sono emersi gravi indizi della partecipazione a tale sodalizio con ruolo di basista d’area.
D’altronde in capo al Vecchio emergono inequivocabili elementi che lo vedono protagonista della sanguinosa rapina perpetrata il lontano 28 giugno 1999 presso l’allora centralissima Banca del Salento di Sava. In quell’occasione, almeno cinque banditi pesantemente armati (di fucile a canna lunga e pistole) ingaggiarono un violento conflitto a fuoco, prima con la guardia giurata preposta alla vigilanza che fu ferita gravemente alla testa da colpi di fucile caricato a pallettoni e poi con i vigili urbani della Polizia Municipale uno dei quali fu ferito alla gamba. Alla fine, rischiando una vera e propria strage, per il numero di colpi e le circostanze in cui furono sparati, i malviventi rapinarono la misera somma di 2 milioni e mezzo di lire.
Inoltre a carico del Vecchio sono emersi indizi per una sua partecipazione ad una seconda rapina commessa in Sava (il 23.10.2003 presso la banca Antonveneta, nel corso della quale fu rapinata la somma di 20 mila euro), nonché è risultato essere un perfetto conoscitore di armi da fuoco (soprattutto fucili calibro 12) che in più circostanze ed in complicità ad altri (i coindagati SCOZIO Cosimo, ACQUAVIVA Gianfranco, MICCOLI Vincenzo e ZIZZO Alfonso, quest’ultimo temibile rapinatore già coinvolto nell’operazione stop rapine) ha illecitamente detenuto e ceduto a terzi soggetti, nonché provato presso luoghi campestri ove sistematicamente si esercitava a sparare.
Ma circa i rapporti delinquenziali con il Vecchio è stata documentata anche la sua frequentazione con un altro temibile sammarzanese d’adozione, il sorvegliato speciale Salvatore Castiglione originario della provincia di Crotone, coinvolto nell’inchiesta giudiziaria per l’omicidio Varone di Grottaglie. Anche con il Castiglione il Vecchio ha trafficato con armi da fuoco illegali e si è reso protagonista di un estorsione commessa con il metodo del c.d. cavallo di ritorno, dopo il furto di una vettura ad una donna di San Marzano.
La propensione del Castiglione poi a commettere delitti in tema di stupefacenti ha orientato l’indagine su questo filone coinvolgendo gli altri indagati: i cugini De Maria di San Marzano, i fratelli Di Simine da Ruvo di Puglia, i tranesi Pellegrino Cosimo e Lo russo Donato, i brindisini Perchinenna Luigi e De Leo Antonio, il terlizzese Rutigliano Giuseppe, il barese Ottomano Domenico (personaggio di spicco della mala barese già condannato per associazione mafiosa quale elemento delle cosche di Bari S. Paolo). Quest’ultimo (l’Ottomano), assieme agli altri indagati Acquaviva Riccardo e Civita Luigi è poi risultato essere coinvolto anche nell’organizzazione ed esecuzione di rapine in danno di autotrasportatori nel barese (in particolare nella rapina avvenuta il 03.11.2006 in agro di Triggiano lungo la SS-16).
Nell’inchiesta era coinvolto per violazione della legge sulle armi anche il pregiudicato Parisi Damiano (48enne, da Francavilla Fontana, allevatore), ucciso a colpi di fucili cal. 12 da ignoti assassini lo scorso 5 luglio 2008.
Nella galleria le altre foto degli arrestati.