Si chiama Maurizio Dimitri: ecco il racconto così come è stato proposto da “Repubblica”
L´ha salvata, mentre attorno a lui gli altri ragazzini, tutti ubriachi, non stavano nemmeno in piedi. Maurizio Dimitri è il bagnino che ha soccorso Annarita, la quindicenne napoletana finita in coma etilico nella notte di San Lorenzo sulla spiaggia di Torre Lapillo. Ora Annarita, dopo cinque ore al pronto soccorso del “Vito Fazzi” sta bene. Oltre che a Maurizio, la ragazza deve la vita allo sconosciuto che si è accorto che in mezzo a quella festa c´era qualcuno che stava male. Nel gruppo di ragazzi infatti c´era anche l´amica del cuore, quella che la ospita in Salento a casa del cugino, ma dormiva per la sbornia. Così, telefonino alla mano, il provvidenziale spettatore ha pensato di chiamare l´amico che sa soccorritore e autista del 118.
«Maurizio vieni in spiaggia, corri, c´è una ragazza che sta malissimo». Maurizio Dimitri, di Manduria, è arrivato sul posto in 10 minuti. «La ragazzina aveva sabbia dappertutto: tra i capelli, in bocca, nel naso. Le ho dato un pizzicotto sulla spalla» ha raccontato l´uomo. «Non reagiva, ma il polso e il respiro c´erano. I ragazzi si reggevano in piedi a fatica, storditi dall´alcol e spaventati per quello che accadeva. Qualcuno voleva tentare manovre pericolose come quella di farla vomitare mettendole le dita in bocca. Allora l´ho portata 40 metri più in là vicino ad un bar. L´ho stesa su un materassino in attesa dell´autoambulanza e l´ho coperta con un asciugamano e una coperta, tenendola in una posizione di sicurezza».
Nel pomeriggio precedente, in cui si aspettano le stelle cadenti e si esprimono desideri, lei e i suoi amici, una decina di ragazzi tutti minorenni, avevano deciso di passare la nottata sulla spiaggia di Torre Lapillo, vicino Porto Cesareo. Fatta una colletta, si erano recati in un supermercato a fare una spesa che non lasciava dubbi sul programma della serata: 100 euro tra birra e superalcolici, trenta per il cibo. Ma qualcosa è andato storto. Nessuno di loro avrebbe mai immaginato che Annarita sarebbe finita riversa sulla spiaggia priva di conoscenza. Troppo mezzo litro di vodka da metabolizzare per una ragazzina piccolina e gracile come lei. La quantità di etanolo ingerita le ha procurato un coma alcolico, patologia pericolosa perché può portare all´arresto cardiocircolatorio e respiratorio senza essere subordinata all´assunzione di una quantità predefinita di etanolo, che varia da persona a persona anche in base alla gradazione alcolica delle bevande assunte.
Alle due di notte il panico. La ragazza è bocconi sulla sabbia, uno dei suoi amici la trascina per la spiaggia nel tentativo di rianimarla. Alla scena assiste un passante che si rende subito conto che Annarita è in pericolo di vita e tutta la compagnia è completamente ubriaca incapace anche solo di chiamare aiuto. Dopo l´arrivo di Maurizio viene portata all´ospedale di Copertino e poi al “Vito Fazzi”. Da dove, poi, è andata via sulle sue gambe.
«Maurizio vieni in spiaggia, corri, c´è una ragazza che sta malissimo». Maurizio Dimitri, di Manduria, è arrivato sul posto in 10 minuti. «La ragazzina aveva sabbia dappertutto: tra i capelli, in bocca, nel naso. Le ho dato un pizzicotto sulla spalla» ha raccontato l´uomo. «Non reagiva, ma il polso e il respiro c´erano. I ragazzi si reggevano in piedi a fatica, storditi dall´alcol e spaventati per quello che accadeva. Qualcuno voleva tentare manovre pericolose come quella di farla vomitare mettendole le dita in bocca. Allora l´ho portata 40 metri più in là vicino ad un bar. L´ho stesa su un materassino in attesa dell´autoambulanza e l´ho coperta con un asciugamano e una coperta, tenendola in una posizione di sicurezza».
Nel pomeriggio precedente, in cui si aspettano le stelle cadenti e si esprimono desideri, lei e i suoi amici, una decina di ragazzi tutti minorenni, avevano deciso di passare la nottata sulla spiaggia di Torre Lapillo, vicino Porto Cesareo. Fatta una colletta, si erano recati in un supermercato a fare una spesa che non lasciava dubbi sul programma della serata: 100 euro tra birra e superalcolici, trenta per il cibo. Ma qualcosa è andato storto. Nessuno di loro avrebbe mai immaginato che Annarita sarebbe finita riversa sulla spiaggia priva di conoscenza. Troppo mezzo litro di vodka da metabolizzare per una ragazzina piccolina e gracile come lei. La quantità di etanolo ingerita le ha procurato un coma alcolico, patologia pericolosa perché può portare all´arresto cardiocircolatorio e respiratorio senza essere subordinata all´assunzione di una quantità predefinita di etanolo, che varia da persona a persona anche in base alla gradazione alcolica delle bevande assunte.
Alle due di notte il panico. La ragazza è bocconi sulla sabbia, uno dei suoi amici la trascina per la spiaggia nel tentativo di rianimarla. Alla scena assiste un passante che si rende subito conto che Annarita è in pericolo di vita e tutta la compagnia è completamente ubriaca incapace anche solo di chiamare aiuto. Dopo l´arrivo di Maurizio viene portata all´ospedale di Copertino e poi al “Vito Fazzi”. Da dove, poi, è andata via sulle sue gambe.