Il gestore Gregorio Tarentini: «La gestione è troppo onerosa»
Dal sette settembre il Parco archeologico della civiltà messapica rischia di restare chiuso.
Il titolare dell’omonima impresa alla quale l’Amministrazione Comunale, un anno e mezzo fa circa, ha affidato la gestione della struttura, Gregorio Tarentini, ha annunciato il suo disimpegno, in anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto (stabilita per il febbraio del 2010) con una lettera, indirizzata al sindaco Francesco Massaro, protocollata nei giorni scorsi.
«La gestione è troppo onerosa» è il sunto del contenuto della lettera. «Per poter rilanciare il Parco, che era rimasto chiuso a lungo e che si presentava infestato di erba alta sino ad un paio di metri, ho investito tanto, senza ricevere alcun aiuto pubblico. Ma il Parco è dell’intera comunità e non posso investire solo io in una operazione economicamente svantaggiosa».
Non conosciamo se, oltre alle ragioni (sicuramente vere) indicate nella lettera, ve ne siano delle altre che hanno spinto Gregorio Tarentini e la sua azienda (fa parte del ristretto elenco delle aziende di fiducia della Soprintendenza Archeologica) a maturare la decisione di mollare. Al manduriano Tarentini occorre dar atto che, con entusiasmo e competenza, è riuscito a rilanciare una struttura che, per diverso tempo, era rimasta chiusa per la nota vicenda giudiziaria fra il Comune e la precedente gestione. Parco che, sinora, è rimasto aperto per tutta la giornata (dal mattino sino alla sera), di tutti i giorni dell’anno, dando la possibilità a quattro ragazze di lavorare come guide. Con grande intuito, Gregorio Tarentini ha sviluppato in due direttrici il proprio impegno: promuovere il Parco direttamente fra coloro che amano il turismo di tipo archeologico e sensibilizzare le giovani generazioni manduriane alla conoscenza ed al rispetto della propria storia. In quest’ottica, ad esempio, si inquadrano la presenza alla Mostra specializzata di Paestum o le campagne di scavo simulato che hanno coinvolto tantissimi alunni delle scuole elementari di Manduria. Oltre a tenere sempre perfettamente pulita l’intera area del Parco, Tarentini, quindi, ha investito nel futuro, sia a medio che a lungo termine. Raggiungendo già dei primi significativi risultati in termini di presenze, non solo di turisti capitati casualmente a Manduria, ma anche di comitive (di adulti e di studenti), che sono stati attratti dalla struttura che valorizza la presenza messapica in questa città.
Impegno che, chiaramente, presuppone un investimento economico non indifferente, sia per consentire ai turisti di trovare sempre aperta la struttura (cosa mai verificatasi in passato), sia per mettere loro a disposizione delle guide esperte (ecco perché l’assunzione di quattro ragazze laureate), sia per promuovere il Parco e per tenerlo pulito dalle erbacce.
In cambio, da quel che si evince dalla lettera, il Comune ha erogato pochissimi aiuti all’impresa di Tarentini, forse anche deluso per aver invece constatato l’elargizione di cospicui contributi (sino a 16.000 euro) per chi ha organizzato un evento di una sola serata a Manduria…
Si spera, quindi, che l’Amministrazione decida di incontrare al più presto Gregorio Tarentini per ricercare e formulare una intesa, magari più duratura, che possa soddisfare entrambe le parti.