giovedì 28 novembre 2024


23/01/2014 08:23:29 - Manduria - Attualità

L’intervento di Manduria Migliore

«L’Amministrazione Comunale smetta di essere silente e provveda a verificare immediatamente questa ennesima questione delle migliaia di avvisi di accertamento pervenute ai contribuenti manduriani, che, ancora, tocca le menti e le tasche di tutti noi concittadini».
Il movimento “Manduria Migliore” si fa portavoce delle proteste e dei disagi dei cittadini, che stanno ricevendo degli avvisi di accertamento riferiti al pagamento dell’Ici e della Tarsu del 2008, in molti casi non dovuti.
«Torniamo, nostro malgrado, a parlare del servizio riscossione tributi comunali, della ditta Censum e delle cartelle “pazze”, che in questi giorni affollano nuovamente le cassette postali dei manduriani» si legge in una nota di “Manduria Migliore”. «A quanto pare i “piccoli disservizi” denunciati dalla società e causati, a suo dire, dai dati errati trasmessi dal Comune di Manduria, non sono terminati. Tutt’altro. Ci siamo visti recapitare infatti cartelle esattoriali relative alla TARSU 2008, tutte rigorosamente datate e spedite 31 dicembre 2013, ultimo giorno utile prima della prescrizione del diritto a riscuotere l’imposta. Visto che la legge concede agli enti ben cinque anni per accertare e riscuotere i tributi non pagati, è quanto mai singolare ed ironico che ciò avvenga il 1.825esimo ed ultimo giorno, ma ciò rientra purtroppo nella normalità a cui la burocrazia fiscale italiana ci ha abituato».
Poi “Manduria Migliore” entra nel merito.
«Quello che riteniamo inammissibile è che continuino imperterrite ad essere notificate imposte errate nell’importo, nella base imponibile o addirittura nel merito. E, visto che abbiamo notizia di tantissimi contribuenti che hanno già pagato i bollettini che si sono visti recapitare, non v’è dubbio che l’operazione abbia economicamente i suoi vantaggi sia per l’Amministrazione Comunale che per la società di riscossione.
Ma il punto ovviamente non è questo. Una serie di “errori” a catena, come questa, pone un serissimo problema di iniquità che nessuno, a nostro avviso, può ignorare. Se infatti da una parte vi sono contribuenti avveduti che in proprio (dedicando una giornata altrimenti lavorativa) o dando incarico ad un professionista (che emetterà giusta parcella per il lavoro svolto) demoliscono facilmente le mal riposte pretese dell’Ente e dell’esattore, vi è d’altro canto tutta una platea numerosissima di cittadini che non vengono messi nella possibilità di difendersi. Non tutti infatti sono in grado di leggere ed interpretare una cartella esattoriale o sono nella condizione di pagare qualcuno per farlo. Ed il centro nevralgico della vicenda è proprio questo. Non è possibile, né onorevole, che in questo periodo di profonda e per alcuni disperata crisi economica chi dovrebbe rappresentare le istituzioni, ed avere quindi il sacrosanto obbligo di tutelare i propri concittadini, assista passivamente a questa ennesima ingiustizia compiuta nel suo nome a carico, come al solito, della fascia debole della cittadinanza.
Non si possono avallare richieste di riscossione, alcune di dubbia legittimità, avanzate da una società che opera, tra l’altro, in regime di concessione pubblica e pertanto tenuta ad un comportamento di ancor maggiore diligenza di quella ordinaria.
Dovere di una giusta e capace pubblica Amministrazione sarebbe fare in modo che questi fatti non si verificassero o, quantomeno, fornire supporto concreto e gratuito ai cittadini vessati dal problema».










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