Sull’ennesimo episodio di inciviltà (atto di vandalismo o furto per utilizzare le doghe come legna da ardere?), è stata presentata una denuncia dal titolare dell’azienda che sta eseguendo i lavori, Lucio Mello
Le doghe in legno con le quali, circa un mese fa, era stato rivestito un muretto a secco lungo la litoranea, nei pressi del fiume Chidro, nell’ambito di un progetto per la riqualificazione dell’area dunale della zona, che ricade all’interno della Riserva Naturale del Litorale Tarantino Orientale, sono state asportate presumibilmente nella notte fra domenica e lunedì.
Sull’ennesimo episodio di inciviltà (atto di vandalismo o furto per utilizzare le doghe come legna da ardere?), è stata presentata una denuncia dal titolare dell’azienda che sta eseguendo i lavori, Lucio Mello.
«Da circa un mese e mezzo, i miei operai sono impegnati in alcuni lavori di ricostruzione dunale di quel tratto di litorale, che si estende dal fiume Chidro per diverse centinaia di metri, in direzione Torre Colimena» ha fatto presente Lucio Melle. «Più precisamente, la mia ditta si sta occupando della costruzione di un muretto a secco, rivestito con doghe in legno. Giovedì scorso abbiamo avuto modo di constatare l’integrità dell’opera, in fase di definizione, senza notare alcuna anomalia. Lunedì, intorno alle 7,30, sono ritornato sul cantiere e ho avuto modo di notare che ignoti malfattori, approfittando di alcuni giorni di nostra assenza, avevano divelto e asportato circa 400 metri lineari di doghe in legno, che erano state ancorate sul muretto in fase di realizzazione».
Ingente il danno, che supera i 10.000 euro. I lavori in corso rientrano nel progetto di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio ambientale del fiume Chidro e del canale di San Nicola.