I centri della provincia di Taranto che hanno aderito al progetto devono ora nominare un proprio rappresentante, incaricato a formulare ulteriori idee
«Nessuna città del sud è mai stata, in rappresentanza dell’Italia, capitale europea della cultura. In passato sono state scelte Firenze, Bologna e Genova. Per il 2019 potrebbe essere la volta buona…».
Paolo Perrone ha mostrato una certa dose di convinto ottimismo sulla possibilità che Lecce diventi la capitale della cultura europea per il 2019, insieme ad una città della Bulgaria.
«Due anni fa furono scelte Kovice, una città della Slovacchia, e Marsiglia. Insieme all’arch. Berg, coordinatore artistico del progetto, ci siamo recati a Marsiglia per comprendere gli effetti di questa scelta. Ci è stato detto» ha raccontato l’altro giorno il sindaco di Lecce a Maruggio, «che gli arrivi si sono quadruplicati. Noi siamo fiduciosi nel successo della candidatura di Lecce, che oltre alla bellezza del territorio, può offrire musica, sapori e odori unici. Sono contento delle adesioni di questi centri della provincia di Taranto: ci daranno sicuramente una marcia in più. Peraltro, è un segmento di territorio con una identità salentina: accenti, dialetti, vocazioni economiche e culturali lo dimostrano».
Dopo aver deliberato l’adesione al progetto, i Comuni dovranno indicare un referente al quale sarà chiesto di produrre delle proposte per arricchire il progetto “Lecce 2019” e sarà permesso di prender parte alle riunioni itineranti del gruppo di lavoro.
L’incontro di Maruggio con il sindaco leccese Perrone e con il coordinatore artistico di “Lecce 2019”, Airan Berg, era stato preceduto da un’altra riunione pianificatoria.
«Già la settimana scorsa i sindaci dei Comuni del GAL “Terre del Primitivo”, su iniziativa dello stesso GAL e presso la sede di quest’ente, si erano riuniti al fine di verificare la possibile adesione dei comuni dell’area tarantina a tale progetto, visto che tutti i comuni del brindisino hanno aderito» si legge in una nota del GAL. «Da quella riunione era emersa la propensione all’adesione da parte di tutti, viste anche le notevoli affinità con il territorio di Lecce e della sua provincia e viste le peculiarità del nostro territorio, che potrebbero costituire un valore aggiunto sostanziale all’intero progetto.
A Maruggio si è voluto perciò evidenziare, al cospetto dei responsabili del progetto di Lecce 2019, la partecipazione condivisa del territorio delle Terre del Primitivo, Comuni e GAL, unitamente ad un’idea progettuale che, partendo dalle tradizioni e dalle vocazioni salentine, potrà condurre a un miglioramento sostanziale della vita dei cittadini puntando sulla propria crescita culturale e sociale.
Nei prossimi giorni, una proposta progettuale specifica sul territorio delle Terre del Primitivo, coordinata dallo staff del GAL Terre del Primitivo, sarà integrata nella proposta di Lecce 2019».
(nella foto Airan Berg a Maruggio).