Anche Manduria è interessata dall’attuazione della Zona Franca della Puglia
Un’ interessante boccata di ossigeno per le imprese di tre aree meridionali certamente critiche, ma non meno di quanto non lo sia la Puglia e soprattutto Taranto, zona dichiarata in stato di grave crisi economico-finanziaria. E’ infatti di pochi giorni fa la determina del Ministero dello Sviluppo Economico con la quale si avviano le procedure di accesso alle agevolazioni previste dalla Zona Franca Urbana (dell’Obiettivo Convergenza, previste dal Piano di Azione Coesione) per le regioni Sicilia (182 ml. di euro), Calabria (54 ml. € ) e Campania (98 ml. €). Le istanze di accesso alle agevolazioni -che consentiranno l’esenzione alle imprese ammesse, dell’imposta sui redditi già dalla prossima scadenza fiscale di giugno- potranno essere presentate a partire dal 7 febbraio prossimo.
A ottobre 2013 ci giunse fa la buona notizia che Taranto aveva superato lo scoglio che la tagliava fuori dal decreto di aprile e rientrava nell’elenco delle Zone Franche Urbane. Il Ministero dello Sviluppo Economico -con circolare del settembre scorso aveva infatti reso noto l’elenco aggiornato delle ZFU che riammetteva alla Misura la Puglia (questa volta con le 11 città richieste rispetto alle 3 iniziali: Andria; Barletta, Foggia, Lecce, Lucera, Manduria, Manfredonia, Molfetta, San Severo, San Teramo in Colle e Taranto). Si precisava tuttavia che il MISE avrebbe adottato i bandi solo dopo aver acquisito le indicazioni formulate dall’ Amministrazione regionale in merito all’eventuale attivazione di ulteriori risorse regionale, nonché all’individuazione di eventuali riserve finanziarie di scopo.
Pertanto, il testimone ritornava – come avemmo modo di sottolineare- al presidente Nichi Vendola e all’ assessore allo Sviluppo Economico, Loredana Capone. In quella occasione invitammo l’Amministrazione comunale di Taranto ad incalzare la Regione affinché si impegnasse ad accelerare le procedure amministrative richieste, tenendo conto della particolare situazione del capoluogo jonico e nello specifico dell’area urbana beneficiaria (Tamburi, Croce – Isola Porta Napoli e Paolo VI). Sono purtroppo trascorsi tre mesi dalla circolare ministeriale e non è dato di sapere se la Regione Puglia (alla quale sarebbero destinati 63 milioni di euro) abbia ottemperato alle richieste formulate dal MISE. Tali risorse finanziarie – lo ricordiamo- sono indispensabili per avviare l’unica azione di sostegno alle imprese che operano nei quartieri in questione, i più penalizzati sotto il profilo socio-economico, per la vicinanza dell’area industriale.
Sarebbe opportuno che la Regione, ormai dichiaratamente sensibile ed attenta verso il capoluogo jonico (Patto per Taranto), si attivasse per accelerare le procedure di accesso all’agevolazione.