I Verdi: “Norma scandalosa che metterà l’Italia in infrazione comunitaria e premia chi ha provocato disastri!”
«Anche a Manduria, come in tutto il resto del Paese, i Verdi hanno indetto con urgenza una conferenza stampa per protestare contro il Decreto Destinazione Italia 145/2013 che andrà nei prossimi giorni all’esame del Parlamento, dopo aver ricevuto l’approvazione delle apposite commissioni parlamentari. Il tutto senza che l’opinione pubblica ne venga informata col clamore destinato a questioni di molto minore rilevanza. In particolare i Verdi richiamano l’attenzione dei cittadini sull’art. 4 del suddetto decreto, nel quale individuano una grave violazione del principio “chi inquina paga” (come rilevato anche dallo stesso Centro Studi della Camera) e cioè un regalo fatto a chi sinora ha inquinato, provocando danni incalcolabili all’ambiente e alla salute degli Italiani. In sintesi si prevede che, con lo strumento degli accordi di programma, nei siti inquinati presenti in tutta Italia , definiti SIN, possano essere realizzati impianti produttivi di qualunque genere, eludendo ogni altro obbligo di bonifica e riparazione del danno ambientale per tutti i fatti antecedenti la sottoscrizione dell’accordo stesso. Le società che intendessero realizzare le suddette attività produttive potranno accedere ai fondi pubblici ed ottenere crediti d’imposta. Insomma, con soldi pubblici, cioè di tutti noi, qualcuno potrà continuare a realizzare grossi affari, mentre i danni ambientali perpetrati, magari dagli stessi soggetti eventualmente sotto altro nome, rimarranno impuniti. Qualora, inoltre, il decreto fosse convertito in legge, l’Italia andrebbe ancora una volta incontro ad una procedura d’infrazione per reati ambientali da parte dell’Unione Europea, in quanto la norma è in conflitto con la normativa comunitaria: il che comporterebbe un’ennesima salatissima multa sulle spalle di tutti gli Italiani. I Verdi sono fortemente critici nei confronti di tutti quei partiti , presenti nelle commissioni parlamentari, che pur proclamandosi ambientalisti, come il Movimento 5S, non hanno sentito la necessità di proporre, in sede di commissione parlamentare, alcun emendamento al provvedimento in oggetto. Si auspica che esso possa essere opportunamente modificato nel corso del dibattito in aula, ma non si può fare a meno di sottolineare che l’assenza dei Verdi dal Parlamento italiano sta dando ancora una volta i suoi velenosi frutti».
Esecutivo cittadino dei Verdi di Manduria