Sul caso replica l’assessore Giusy Distratis
«La pratica della richiesta del signor Appiani era nella fase dell’istruttoria. Non è vero, quindi, che sia stata rifiutata. Ci sono delle prassi da seguire, nel rispetto del regolamento che disciplina la materia dell’erogazione di contributi a famiglie bisognose».
L’assessore alle Politiche Sociali, Giusy Distratis, interviene per chiarire alcuni aspetti dell’episodio che abbiamo raccontato ieri e che ha visto per protagonista Franco Appiani.
«Il Comune non ha soldi e, per evitare il distacco delle fornitura di energia elettrica per morosità, mi sono rivolto alla Diocesi, che mi ha fornito il sostegno economico e quello morale» ci ha fatto presente il cittadino manduriano che, essendo disoccupato, non ha alcuna fonte di reddito.
«Non abbiamo rigettato la domanda in questione» ribatte l’assessore Distratis. «Da una verifica eseguita nell’Ufficio dei Servizi Sociali, è emerso che le operatrici stavano istruendo la sua pratica, così come avviene per tante altre. A volte la fase istruttoria è molto delicata, soprattutto se si tratta di primi accessi agli aiuti. Se un cittadino ci dichiara che è indigente, dobbiamo verificare se nel suo nucleo familiare ci sono, ad esempio, minori in stato di disagio. O, comunque, dobbiamo accertare che realmente il richiedente non ha fonti di reddito. Il Comune di Manduria, per quelle che sono le possibilità (i fondi non sono infiniti), cerca di aiutare coloro che hanno realmente bisogno. Intanto abbiamo approvato l’atto indirizzo per l’impiego in cooperative sociali di tipo B di indigenti: invece di erogare contributi a fondo perduto, li utilizzeremo in piccoli lavoretti».